Necessaria una strategia energetica europea

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Garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, assicurare una adeguata disponibilità di potenza elettrica, mantenere elevato il livello di innovazione e di competitività dell'industria energetica europea: le grandi sfide che l'Unione Europea ha davanti esigono il rispetto di queste condizioni e impongono per gli anni a venire l'adozione di una strategia energetica comune.

La richiesta arriva da più parti e se ne è fatta interprete in particolare Eurelectric, l'associazione europea delle industrie elettriche, che a più riprese ha chiesto un cambio di rotta della politica energetica comunitaria: serve un approccio più calibrato sulle logiche di mercatoe più coordinato a livello centrale e nelle articolazioni regionali.

Le posizioni di Enel sono allineate su queste aspettative. “L'Unione Europea – ha dichiarato il Presidente Paolo Andrea Colombo in occasione del seminario di Washington del Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti – deve agire come una singola entità se vuole assumere un ruolo guida, promuovendo una maggiore integrazione entro un quadro legislativo e normativo armonizzato e omogeneo”. E per poterlo fare, ha aggiunto, “è necessario che i Paesi membri adottino piani energetici che garantiscano l'identificazione delle caratteristiche specifiche e massimizzino il valore delle loro risorse”.

Soddisfare le esigenze di diversificazione delle fonti energetiche, ridurre i costi e abbattere le emissioni sono obiettivi necessari, che possono essere colti insieme se si riuscirà a sfruttare bene le risorse disponibili e a fare leva sull'innovazione tecnologica, investendo nelle fonti rinnovabili, nelle infrastrutture intelligenti e nell'efficienza energetica.