Enel e università, insieme per innovare

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I ricercatori di università e aziende hanno da sempre un obiettivo comune: rendere migliore la vita delle persone, ognuno nel proprio ambito di studi. Enel, abbracciando la filosofia Open Power, ha deciso così di aprirsi alla collaborazione con i migliori atenei in progetti dedicati all’innovazione nel mondo dell’energia.

Per questo abbiamo organizzato nella nostra sede di via Mantova a Roma WE4U – Sharing Enel’s Global Challenges, una giornata per discutere delle partnership e delle prossime sfide che ci attendono. Ad aprire il dibattito il nostro direttore Risorse Umane e Organizzazione Francesca Di Carlo e il Rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli.

“Il nostro business si sta evolvendo in diverse direzioni. In passato eravamo interessati soprattutto a ingegneri e tecnici, oggi le nuove tecnologie e la digitalizzazione ci impongono la ricerca di professionalità diverse” ha osservato Francesca Di Carlo. “La collaborazione con le università è molto importante per far evolvere il nostro modello di selezione delle persone. Cerchiamo talenti flessibili, aperti mentalmente e multiculturali per esperienza o per attitudine, dato che siamo un’azienda presente in oltre 30 Paesi. Le università possono aiutarci in questo processo e noi metteremo a disposizione la nostra lunga esperienza industriale”.

Concetto che trova concorde il Rettore Gilli, secondo il quale, mentre in passato ci sono stati accordi tra singoli dipartimenti universitari e divisioni aziendali, “oggi è importante creare un’unica infrastruttura di collaborazione aperta, in cui ricercatori delle università e delle aziende lavorino insieme per raggiungere gli obiettivi, condividendo anche lo stesso spazio fisico di lavoro”. È importante, spiega Gilli, creare un network di collaborazione che vada oltre la condivisione tecnologica: “Bisogna parlare di condivisione di conoscenze (knowledge sharing), e in questo le aziende possono dare alle università un grande contributo non solo come docenze, ma anche nella fase di definizione di corsi e master. Dobbiamo lavorare insieme con l’obiettivo di sviluppare tecnologie (dai big data alle rinnovabili fino alla robotica) che avranno un impatto decisivo nelle nostre vite”.

Al termine dell’introduzione, il nostro direttore della Comunicazione Ryan O’Keeffe ha illustrato alla platea i temi chiave di Open Power, l’approccio al centro del nostro modo di operare all’interno e all’esterno dell’azienda e che trova la sua rappresentazione grafica nel nuovo logo presentato all’inizio dell’anno.

La discussione è poi proseguita con una overview delle sfide che attendono le diverse business line del nostro Gruppo e che possono essere vinte soltanto con l’aiuto dell’innovazione. Al termine delle sessioni dedicate, è quindi salito sul palco il direttore Innovazione e Sostenibilità Ernesto Ciorra: “Con le università possiamo produrre innovazione tecnologica, identificare i migliori talenti, scambiarci professionalità. Abbiamo selezionato nell’ultimo anno un ristretto numero di facoltà con cui collaborare per produrre la migliore innovazione energetica possibile” ha sottolineato. Il mondo accademico, secondo Ciorra, “è in grado di offrirci non solo consigli, ma direzioni. Scegliere un approccio all’innovazione aperto, come ha fatto Enel, significa accettare l’idea che non esiste una sola verità. È importante essere disponibili verso altri punti di vista e prospettive”.

Nella sessione di lavori pomeridiana le università hanno illustrato le loro attività di ricerca nel settore energetico. Oltre agli atenei di eccellenza italiani come Politecnico di TorinoPolitecnico di Milano Bocconi, erano presenti esponenti di due facoltà statunitensi, tra le più famose al mondo: l’Università della California Berkeley (UC Berkeley) e il Massachusetts Institute of Technology (MIT).

Per Carl Blumenstein, dell’UC Berkeley, “accordi di questo tipo sono molto produttivi sia per le università che per le aziende, così come per la formazione delle persone e il progresso della ricerca. Il mondo dell’elettricità sta cambiando e Berkeley ha allestito un centro dedicato alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative per soddisfare le nuove esigenze energetiche in tutto il mondo”.

Secondo Paolo Santi del MIT “lavorare con le aziende è una fonte di ispirazione per le università. Abbiamo bisogni e prospettive diverse, ma una collaborazione può portare benefici a entrambi perché le università possono fornire uno sguardo di lungo periodo che alle aziende è spesso precluso per motivi di business, e al tempo stesso lavorare fianco a fianco con le imprese ci consente di comprendere meglio le tematiche che hanno un maggiore impatto sulle persone”.

La giornata si è conclusa con incontri fra i nostri colleghi e i rappresentanti delle singole università, per fare il punto sui progetti già in corso e delineare quelli più interessanti (a livello regionale, nazionale e internazionale) in cui impegnarsi insieme per riuscire a incidere in maniera concreta nella vita quotidiana di milioni di persone.