Riduzione dei rischi, l’importanza delle scelte

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Secondo le Nazioni Unite non esistono disastri “naturali”, ma soltanto pericoli naturali. Nella maggior parte dei casi, la gravità di un disastro è strettamente correlata alle scelte che facciamo per le nostre vite e per l’ambiente. Scelte che riguardano come produciamo cibo, come e dove costruiamo le nostre case, che tipo di politiche adottiamo, come funziona il nostro sistema economico. Ogni azione è in grado di renderci più vulnerabili o più resilienti ai disastri.

La riduzione dei rischi di disastro (Disaster Risk Reduction - DRR) punta a contenere il danno causato da pericoli naturali (terremoti, alluvioni, siccità e cicloni) attraverso la cosiddetta etica della prevenzione. Uno sforzo sistematico per analizzare e ridurre l’esposizione ai pericoli con una gestione intelligente di terra e ambiente e una più attenta attività di prevenzione e allerta. 
La DRR, fattore chiave dello sviluppo sostenibile, coinvolge ogni parte della società: dai governi ai cittadini, dal settore pubblico a quello privato.

Lo scorso anno si è tenuta in Giappone, a Sendai, la terza Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulla riduzione del rischio di disastro. In quell’occasione è stato siglato il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030: un accordo di 15 anni, non vincolante, che riconosce il ruolo primario degli Stati nella riduzione dei rischi ma estende la condivisione della responsabilità con le istituzioni locali, il settore privato e altri stakeholder. L’accordo prevede inoltre obiettivi e modalità d’azione comuni per tutti i firmatari.

In seguito alla Conferenza di Sendai è stata lanciata l’ARISE (Private Sector Alliance for Disaster Resilient Societies), un’iniziativa comune per creare società resilienti al rischio rinforzando la collaborazione tra settore privato, pubblico e altri stakeholder. Per discutere dell’attuazione del Sendai Framework, si è tenuto a Firenze lo High Level Forum on Implementing the Sendai Framework for Disaster Risk Reduction at Local Level.

Organizzato dal Governo italiano e dal Comune di Firenze in collaborazione con lo United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNISDR), lo United Nations Human Settlements Programme (UN-Habitat) e gli United Cities and Local Governments (UCLG), l’evento – svoltosi a Firenze in occasione del cinquantennale dell’alluvione del 1966 – ha visto la partecipazione di ministri, esperti del settore, membri di ONG e di aziende.

In rappresentanza di Enel - prima utility globale membro dell’ARISE e vicechairman del Board – è intervenuto il Direttore della Divisione Infrastrutture e Reti Globale Livio Gallo, che ha illustrato l’impegno della nostra azienda per il consolidamento di una rete elettrica sempre più efficiente e resiliente sia in situazioni ordinarie sia in caso di emergenza. Digitalizzazione, automazione e telegestione della rete elettrica, investimenti per un sistema elettrico sempre più smart e capacità di gestire le emergenze con una struttura adeguata sono i nostri elementi chiave per rendere la rete sempre più in grado di reagire efficacemente a situazioni di crisi.

Gallo si è soffermato anche sull’Enel’s Network Resilience Project 2016, che punta a rispondere a eventuali situazioni di emergenza che coinvolgano il sistema elettrico attraverso analisi del rischio di rete, indagini sulle condizioni climatiche e accordi con le istituzioni. “In condizioni estreme nessuna istituzione, nessuna azienda e nessun soggetto può affrontare le avversità da solo”, osserva Gallo. “È necessario quindi pianificare nel dettaglio un’organizzazione e una collaborazione tra tutti gli attori in campo, per elaborare una strategia di successo e assicurare un’operatività immediata e risolutiva”.

La sessione di lavoro è stata aperta dal sindaco di Firenze Dario Nardella, dal Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio da disastri Robert Glasser e dal sottosegretario italiano alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, mentre in chiusura è intervenuto il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.