Enel, un mondo di geotermia

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Usare il calore della Terra per combattere il surriscaldamento del Pianeta. Quello che potrebbe sembrare un paradosso è invece una realtà sempre più consolidata a livello globale. Negli ultimi dieci anni la capacità installata di energia geotermica nel mondo è salita da 9.000 MW a circa 13.000 MW, e continuerà a crescere a ritmi vertiginosi: le ultime proiezioni stimano il superamento di quota 20.000 MW entro il 2020.

Enel gioca un ruolo chiave in questo processo: siamo l’unico operatore in grado di coprire l’intero ciclo di progetto, dalla fase di esplorazione fino alla costruzione e gestione degli impianti. Grazie alle 34 centrali toscane, l’Italia è ai primi posti nel mondo per capacità installata geotermica. Proprio lì, a Larderello, l’energia geotermica è stata sfruttata per la prima volta a fini industriali. Da allora, il distretto geotermico toscano di Enel ha acquisito rilevanza mondiale, con oltre 150 visite dal 2000 a oggi di delegazioni provenienti da paesi come Cile, Stati Uniti, Cina, Giappone, Indonesia.

L’Indonesia, in particolare, vanta un’enorme disponibilità geotermica, stimata in 24 GW (pari al 40 per cento delle riserve mondiali) e in gran parte ancora non sfruttata. Un potenziale che ha spinto Enel a entrare nel mercato delle rinnovabili del Paese asiatico. In seguito a una gara indetta dal Ministero dell’Energia e delle Risorse Minerali indonesiano ci siamo di recente aggiudicati, in consorzio con la società locale PT Optima Nusantara Energi, il diritto di esplorazione e realizzazione del progetto da 55 MW di Way Ratai.

Ma l’Indonesia non è la sola “nuova frontiera geotermica” di Enel. Con l’acquisizione, avvenuta all’inizio del 2016, della maggioranza di Erdwärme Oberland (EO) - società tedesca specializzata nello sviluppo di progetti geotermici – Enel punta a esplorare le potenzialità di questa tecnologia anche in Germania, nella regione della Baviera. EO ha infatti ottenuto dalle istituzioni bavaresi la possibilità di realizzare un impianto di 26 MW nei pressi di Weilheim, a circa 50 chilometri da Monaco.

Dalla Toscana alle Ande, la nostra geotermia fa spesso rima con innovazione. In Italia, abbiamo affiancato all’impianto geotermico di Cornia 2 una piccola centrale alimentata da biomasse a filiera corta, prodotte in un raggio di 70 chilometri dalla sua collocazione. Si tratta del primo esemplare a livello mondiale di impianto ibrido tra geotermia e biomasse.

Negli Stati Uniti, a Stillwater (Nevada) abbiamo realizzato la prima centrale al mondo in grado di abbinare a una centrale geotermica (ciclo binario a media entalpia) un impianto fotovoltaico (di 26 MW) e un solare termodinamico (2 MW). Più a sud, su un altopiano andino in Cile, abbiamo costruito la centrale di Cerro Pabellón, che è al tempo stesso il primo impianto a sfruttare il calore della terra in Sudamerica e il primo al mondo costruito a 4.500 metri sopra il livello del mare.