Come misurare l’economia circolare

{{item.title}}

L’economia circolare è uscita dalla fase iniziale: è un paradigma ormai maturo, che non viene più considerato come la semplice pratica del riciclo ma come un approccio integrato di rivisitazione del modello di business. Adesso è il momento per fare il salto decisivo: valorizzare tutti i benefici dell’economia circolare con investimenti, nuove tecnologie e partnership industriali. E, soprattutto, un criterio per misurarla: altrimenti non possiamo sapere a che punto è la transizione, se le azioni intraprese siano quelle giuste e quali sono veramente gli impatti concreti.

L’approccio quantitativo è stato uno dei temi caldi del terzo World Circular Economy Forum, organizzato a Helsinki dall’agenzia finlandese per l’innovazione Sitra, dal 3 al 5 giugno, con la partecipazione di oltre 2000 esperti da tutto il mondo. All’argomento è stata dedicata una tavola rotonda, intitolata “Circularity metrics and the fair use of data”, a cui ha preso parte anche Luca Meini, Responsabile Enel per l’economia circolare.

Un dato di fatto - come ha spiegato in apertura Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per l’ambiente - è che ancora non abbiamo una metrica, cioè un insieme di regole per la misurazione, unanimemente definita e accettata. Questo però non vuol dire che non ci siano iniziative promettenti da parte delle aziende più sensibili al tema. Una di queste è quella sviluppata da Enel, raccontata da Meini.

Il modello di Enel, chiamato CirculAbility, è stato declinato nelle principali aree del Gruppo: fornitureservizi al cliente e asset (impianti e infrastrutture). Si tratta di tre aree tra loro collegate: lato Procurement viene misurata la circolarità dei prodotti che acquistiamo. Questa metrica, oltre che fondamentale per spingere la nostra catena di fornitura a diventare più circolare, è poi un input per le altre aree. Sugli asset si analizza la circolarità sulle fasi di costruzione, esercizio e dismissione e le informazioni del Procurement rappresentano un input fondamentale.

In Enel X si misura la circolarità sia internamente, per migliorare prodotti e servizi, sia come vero e proprio servizio per il cliente. Anche in questo caso i dati del Procurement rappresentano un input fondamentale.

“Quando abbiamo cominciato a lavorare sul tema, circa quattro anni fa, ci siamo guardati intorno per vedere se esisteva un esempio di riferimento, ma non c’era: - ha spiegato Meini a Helsinki - c’erano molte proposte ma non erano soddisfacenti perché per noi l’economia circolare doveva abbracciare tutta la catena del valore, includere le fonti rinnovabili e il tema energia. Si tratta di un approccio che poi si è in linea di massima affermato, ma allora non era così”. Abbiamo quindi sviluppato autonomamente il nostro modello, che abbiamo messo online: “Lo abbiamo reso pubblico per condividerlo con altre aziende e migliorarlo”. Questo è il nostro contributo alla definizione di una metrica comune: “Un modello unico internazionale non può nascere dal nulla, si deve sviluppare a partire dall’esperienza delle aziende pionieristiche”.

Anche gli altri partecipanti alla tavola rotonda hanno raccontato le loro esperienze con dati e misure. Un esempio virtuoso è quello dei Paesi Bassi, esposto da Stientje van Veldhoven, Ministra dell’ambiente, che ha descritto le tappe del suo Paese verso un’economia “completamente circolare” entro il 2050 (con l’obiettivo intermedio del 50% entro il 2030), e ha sottolineato l’importanza di ingaggiare i fornitori in questa transizione.

A livello di Paese, gli indicatori più diffusi riguardano le percentuali di riciclo. Nel mondo in generale, il totale dei rifiuti riciclati è attualmente del 9,1%, come ha spiegato Jelmer Hoogzaad, fondatore di Shifting Paradigms. In Europa il dato, riferito però ai soli rifiuti solidi, è di circa il 50%, ha detto Arturo de la Fuente, vicepresidente di Eurostat, che ha poi sintetizzato i criteri di circolarità adottati dalla Commissione Europea.

Amanda Rejström, co-fondatrice e CEO di Spark sustainability, si è ricollegata invece al tema dei clienti, e ha spiegato come i dati possano cambiare le scelte dei consumatori e orientarle verso una maggiore circolarità. Il coinvolgimento dei cittadini è fondamentale anche per Jaana Sinipuro, Project Director di Sitra, secondo cui l’obiettivo non è solo arrivare a dati oggettivi ma anche metterli a disposizione di tutti in modo chiaro e trasparente.

Per superare gli ostacoli che ancora frenano lo sviluppo dell’economia circolare, ha concluso Bruyninckx, è necessario arrivare a una metrica generale che misuri la circolarità di un Paese o di un’azienda, così come già oggi possiamo misurare le emissioni di gas serra. Il cammino è ancora lungo, ma le esperienze innovative presentate nel corso del Forum rappresentano un incoraggiamento, un segnale di fiducia.