#EnelFocusOn, la lezione di San Francisco

#EnelFocusOn, la lezione di San Francisco

Come si scoprono i talenti? A San Francisco il terzo appuntamento con Enel Focus On, la tavola rotonda itinerante di influencer ed esperti del mondo digitale, in occasione dell’apertura del nuovo Innovation Hub a Berkeley

In un ambiente in rapida evoluzione, la specie che sopravvive non è la più forte: è quella capace di adattarsi meglio. È quanto teorizzava Charles Darwin nel suo celebre L’origine delle specie, ed è la frase che meglio riassume quanto detto nel terzo appuntamento di Enel Focus On, la tavola rotonda itinerante di influencer ed esperti del mondo digitale, organizzato a San Francisco il 7 marzo scorso per confrontare idee sul futuro che ci attende, e moderato da Chris Anderson, ex direttore del mensile statunitense Wired e fondatore di startup di successo.

Occasione dell’incontro, e anche il tema che ha aperto la discussione, è stata l’inaugurazione – poche ore prima – dell’Innovation Hub di Enel alla University of California di Berkeley, sempre a San Francisco: il ramo californiano di un vivaio di startup tecnologiche che si sta componendo e che permetterà alla multinazionale dell’energia di individuare e selezionare talenti utili al proprio percorso di innovazione. Un percorso che, in un mercato in evoluzione così rapida come quello dell’energia, è cruciale per crescere, diversificare le attività e dunque, come sostiene Darwin, sopravvivere.

“All’inizio del Ventesimo secolo, la competizione sul mercato era fondamentalmente azienda contro azienda” ha detto Chris Anderson. “Nei decenni questa si è poi trasformata in una competizione di prodotto contro prodotto. Oggi, all’inizio del Ventunesimo secolo, a contendersi il mercato sono ecosistemi contro ecosistemi. Dunque siamo al punto in cui nessuna grande azienda può sperare di essere competitiva se non costruisce attorno a sé un ecosistema, ossia un network formato soprattutto da tecnologie e cervelli all’esterno dell’azienda 

“Un ecosistema è per un’azienda un magnete di talenti. I talenti, a loro volta, portano all’interno dell’azienda l’ossessione creativa. E l’ossessione è il fattore vitale per produrre innovazione”

Chris Anderson, CEO 3D Robotics

La parola d’ordine è apertura: ed è infatti a quest’ultima che si ispira Open Power, la visione che sta alla base della strategia di sviluppo di Enel e che - come ha spiegato a Enel Focus On Ryan O’Keeffe, direttore della comunicazione della multinazionale - si basa proprio su cinque declinazioni del concetto di apertura: “Aprire l’accesso all’energia a un numero sempre maggiore di persone, aprirsi a nuove tecnologie, aprire la strada a nuove forme di gestione dell’energia, aprirsi alla possibilità di nuovi utilizzi dell’energia e a un numero sempre maggiore di partnership”.

“È impossibile pensare di realizzare la strategia Open Power senza aprire le porte dell’azienda ai migliori talenti che esistono oggi al mondo”

Ryan O’Keeffe, Direttore della Comunicazione di Enel

Sì, perché “le menti più brillanti non lavorano mai per te”, ha ricordato Chris Anderson, “e dunque devi cercarle all’esterno della tua azienda. E il modo migliore per farlo è creare una piattaforma con la quale conoscerle, farti conoscere, e attirare quel talento e quella creatività verso di te. Precisamente ciò che Enel sta facendo con i suoi Innovation Hub”.

Secondo Jonathan Salem Baskin, un esperto di innovazione fra i partecipanti alla tavola rotonda, “Enel dimostra di avere un approccio unico alla tematica dell’innovazione. È un concetto di cui è facile discutere, ma realizzarla è tutt’altra cosa. Ebbene, Enel la realizza facendo, per così dire, il lavoro più duro, che è non soltanto quello di aprirsi alle nuove idee, ma di svilupparle, farle diventare realtà, prodotti, oggetti concreti, e infine dare loro un mercato”.

“Negli ultimi due anni” ha detto a conclusione del dibattito Ernesto Ciorra, capo della divisione Innovazione e Sostenibilità di Enel, “abbiamo selezionato oltre 1500 startup in tutto il mondo, con 280 di queste abbiamo avviato un piano di sviluppo industriale, e con 80 abbiamo realizzato altrettanti progetti di prodotti o servizi. Ciascuno di quei progetti è stato un importantissimo passo lungo il percorso dell’innovazione. In alcuni casi un passo gigantesco che da soli non avremmo potuto compiere”.