Il Pianeta del valore condiviso

Il Pianeta del valore condiviso

A New York l’undicesima edizione di #EnelFocusOn: ospite Mark Kramer, uno dei padri della Creazione di Valore Condiviso, che ha parlato di come affrontare il climate change. Con lui Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power, e un gruppo di influencer internazionali

“Le persone si preoccupano di salvare il pianeta, ma il pianeta sta bene: siamo noi che rischiamo di scomparire”. In una New York battuta da una pioggia autunnale, improvvisa e torrenziale, la scintilla dell’intelligenza comica ha aiutato a scaldare i partecipanti all’undicesimo appuntamento con #EnelFocusOn. Il copyright è dello stand-up comedian George Carlin, ma è stato Mark Kramer, il keynote speaker dell’evento del 25 settembre, a riferire la battuta per inquadrare il tema scelto: come la creazione di valore condiviso può affrontare il climate change.

 

Valore Condiviso vs Climate change

Mark Kramer, cofondatore e Managing Director di FSG (Foundation Strategy Group), viene considerato il padre del CSV (Creating Shared Value), un paradigma che sta cambiando il modo di pensare al business.
Il suo articolo (firmato insieme con l’economista Michael Porter) che battezzò il nuovo concetto uscì sulla Harvard Business Review nel 2011 e fin da subito sembrò la rivelazione di qualcosa di innovativo nel rapporto tra aziende e società. Un approccio che non è rimasto confinato nelle aule di Harvard, dove Kramer insegna, ma che sta facendo scuola in alcune delle più grandi aziende internazionali. Come nel nostro Gruppo che ai principi del CSV ha ispirato la sua strategia di sostenibilità.

All’#EnelFocusOn il CSV è diventato il metodo per provare ad affrontare il cambiamento climatico, quella che in apertura il nostro Direttore della Comunicazione Ryan O’Keeffe ha definito “la più grande sfida del nostro tempo”: il cambiamento climatico. E non poteva essere diversamente in una settimana speciale per la Grande Mela che ha ospitato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’UN Global Compact Leaders Summit e la decima edizione della Climate Week.

“La questione è urgente: se non si interviene subito con iniziative immediate e condivise di riduzione delle emissioni di COnel 2100 lo scenario sarà devastante” ha spiegato O’Keeffe dopo avere srotolato un grafico che mostra come la temperatura della Terra si sia mantenuta relativamente stabile per millenni fino a un’impennata negli ultimi cento anni.

 

L’innovazione sociale? Solo dalle aziende

Ma la CSV come può risolvere un problema così drammaticamente urgente? Secondo Kramer proprio le aziende, che sono considerate le principali responsabili dell'attuale situazione di inquinamento ambientale, possono rappresentare l’unica vera risorsa per risolverlo. L’importante è che siano disposte a cambiare modello di business, senza cercare di difendere lo status quo.
Ci sono tre modi - spiega Kramer - in cui un’azienda può entrare in rapporto con la società: la Filantropia (“restituire alla società una parte della ricchezza”), la Corporate Social Responsibility (“minimizzare i danni e responsabilizzare il business”) e la Creazione di Valore Condiviso che rappresenta una prospettiva molto più ampia perché riconosce il rapporto stretto tra benessere sociale e successo economico e riesce a coniugarli superando il trade-off che caratterizza il pensiero economico tradizionale.

"A differenza della politica che pretende che qualcosa sia reale, le aziende si confrontano con la realtà e devono trovare soluzioni che funzionino. Il business è fonte di innovazione. Il profitto è il più potente mezzo per risolvere i problemi sociali"

Mark Kramer, cofondatore e Managing Director di FSG

Attenzione, però: CSV non è condividere il valore già creato e nemmeno bilanciare gli interessi dei diversi stakeholder, ma è una strategia competitiva che crea valore a lungo termine contemporaneamente per la società e per l’azienda. In sostanza, è incontrare i bisogni sociali che espandono le opportunità di business, un circolo virtuoso in cui l’innovazione è il motore per aumentare l’impatto sociale (quindi anche ambientale) nel tempo. E questa innovazione può arrivare solo dalle aziende. Nel 2013 il settore non-profit ha investito 1,2 trilioni di dollari in innovazione sociale, i governi 3,1 mentre le aziende 23,1 trilioni. “Le risorse che può mettere in campo il capitalismo sono enormemente più ampie delle risorse che arrivano da ogni altro settore” spiega Kramer.

Il padre della CSV cita alcuni casi concreti, come quello della compagnia di assicurazioni sudafricana Discovery: offre polizze che incentivano la vita sana dei propri clienti (attraverso buoni sconto per palestre e l’acquisto di frutta e verdura) ottenendo benefici tangibili come l’allungamento delle aspettative di vita fino a 10 anni.

“Non tutto il profitto è uguale” aggiunge Kramer. Quello a spese della società è controproducente, mentre il profitto che comporta un valore condiviso consente alla società di avanzare e alle aziende di crescere più velocemente. “La filosofia del valore condiviso è la prossima frontiera competitiva del capitalismo” conclude l’ospite dell’#EnelFocusOn che indica Enel come uno dei modelli da seguire: “uno dei Gruppi più innovativi al mondo, che ha creato un’unità specifica dedicata alla innovazione che si sposa alla sostenibilità”.

 

Sostenibilità non significa “solo rinnovabili”

Prima di lui Antonio Cammisecra, Direttore Divisione Globale Energie Rinnovabili e CEO di Enel Green Power, aveva illustrato la strategia di sostenibilità del nostro Gruppo. Il mondo sta vivendo un apparente paradosso, mentre indichiamo giustamente la carbon neutrality come la via di uscita al global warming, “più di un miliardo di persone nel mondo vive al buio”, senza la disponibilità di energia elettrica che consente di studiare, cucinare, lavorare. Per una utility, allora, la sfida è aumentare la quantità di persone che hanno accesso all’elettricità e insieme decarbonizzare il mix energetico. Il ricorso alle energie pulite, naturalmente, è la strada maestra per ridurre le emissioni di COma non basta perché “la sostenibilità è più ampia del ricorso alle rinnovabili: creare valore condiviso significa creare valore per il business e per tutti gli stakeholder, a partire dalle comunità in cui siamo presenti”. Per esempio riducendo al minimo l’impatto ambientale nella costruzione degli impianti, gestendo al meglio le risorse (dall’acqua ai rifiuti) e contaminando positivamente l’ecosistema. Per il nostro Gruppo la sostenibilità è “embedded into the business”.

Sono molte le best practice di Enel ricordate dal CEO di Enel Green Power: dai progetti di elettrificazione degli ospedali in Etiopia alla creazione di lampade a energia solare in Sudafrica, dai progetti di eco-carpenteria in Perù e in Messico al training professionale per le popolazioni indigene dell’Australia.

“Sapete perché le centrali idroelettriche si chiamano centrali? Perché la costruzione di un impianto rappresentava l’inizio dello sviluppo di una comunità: attorno alle centrali potevano prosperare aziende, villaggi e famiglie. Non si chiamava Creazione di Valore Condiviso ma lo si praticava già 100-150 anni fa”

Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power

 

Prossimo appuntamento a Bucarest

Al talk sul futuro organizzato da Enel a New York ha partecipato anche un gruppo di influencer proveniente dai quattro continenti – giornalisti, blogger, imprenditori e consulenti digitali. Alta la partecipazione anche in diretta streaming con molte domande rivolte ai relatori attraverso i social. Tutte interessanti le questioni poste: dalle metriche per misurare l’impatto sociale all’interesse degli investitori finanziari per la creazione di valore condiviso (“la gran parte del capitale di Wall Street è investito a lungo termine” ha detto Kramer), dalle strategie di comunicazione greenwashing di certe aziende alla tendenza prevalente nei media a concentrarsi sulle bad news ignorando le soluzioni ai problemi. Il fitto scambio di idee, anche attraverso la Rete, ha dimostrato che il format di #EnelFocusOn è ormai collaudato, funziona e continuerà. Una piattaforma di conversazione pienamente digitale che abbatte le barriere tra dentro e fuori, in piena filosofia Open Power, un passo nel futuro dell’innovazione e della tecnologia. Nel finale è stato proprio Roberto Deambrogio, Responsabile per Europa e Nord Africa di Enel, e, dal 1 ottobre, nuovo Direttore Comunicazione del Gruppo, a rinviare tutti al prossimo appuntamento a Bucarest (Romania). Si parlerà di Internet of Things. Stay tuned.