Una luce verde in fondo al tunnel

Energie rinnovabili e tecnologie green per guidare l’uscita dalla crisi economica legata al Covid-19. Questo il tema dell’#EnelFocusOn tornato il 6 luglio: keynote speaker l’economista Stephanie Kelton, docente alla Stony Brook University di New York.

È come quando si gioca a hockey su ghiaccio: non ci dobbiamo concentrare sul punto in cui si trova il disco ma anticipare la direzione in cui si sposterà.

Stephanie Kelton, economista alla Stony Brook University di New York, ha preso in prestito una metafora sportiva per introdurre il suo keynote speech alla 19esima edizione dell’#EnelFocusOn, dedicata al tema “Sparking the green recovery” (Innescare la ripresa green). La prima in formato webinar e interamente digitale.

 

Da ogni crisi possono nascere delle opportunità

Oggi ci troviamo di fronte a una grave crisi economica, ha sottolineato in apertura Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power: dobbiamo iniziare a pensare alla ripresa. E dovrà essere una ripresa green per due motivi: da un lato, non dobbiamo dimenticare che, prima della pandemia, era chiaro a tutti come la principale emergenza globale fosse la crisi climatica; dall’altro, “ci sono pochissimi settori come l’energia, e in particolare le energie rinnovabili, che possono unire l’urgenza di una ripresa economica e quella di cambiare completamente il livello di sostenibilità dell’economia moderna”.

Da ogni crisi possono nascere delle opportunità, ha spiegato Kelton. Oggi sbaglia chi pensa che la difesa dei posti di lavoro e quella del clima siano in contraddizione. È vero il contrario: “Per assicurarci un futuro collettivo su questo pianeta occorre investire su una scala senza precedenti in energie rinnovabili senza lasciare indietro nessuno” ha detto l’economista che ha ricordato il massiccio piano di investimenti pubblici previsto dal Green New Deal sostenuto da molti politici e attivisti. Un nome che richiama esplicitamente il New Deal rooseveltiano dopo la grande crisi degli anni Trenta del secolo scorso, con il quale condivide l’attenzione alla creazione di nuovi posti di lavoro. “Non ce lo nascondiamo: questa nuova fase richiederà un enorme impegno di risorse finanziarie pubbliche”.

 

Non fermare la transizione energetica

Nel suo intervento la keynote speaker ha ripercorso le analogie tra l’emergenza sanitaria e quella climatica. Entrambe sono problemi che riguardano tutto il pianeta e che, come tali, vanno risolti su scala globale: “Così come dobbiamo combattere il Covid-19 con un’azione collettiva così dobbiamo combattere il climate change insieme”. Secondo Kelton i Paesi più ricchi “che hanno inquinato per anni” hanno la responsabilità di sostenere quelli più poveri nella transizione energetica, per esempio aiutandoli a non ripetere gli stessi errori e a passare direttamente alle energie pulite. Allo stesso modo la comunità internazionale è chiamata a sviluppare una strategia per aiutare le economie che dipendono dalle fonti fossili, per esempio attraverso il Green Climate Fund delle Nazioni Unite.

La transizione energetica riguarda tutto il mondo, anche se in modo diverso a seconda dei contesti, ha spiegato Cammisecra: per esempio nel continente africano il sole e il vento possono portare l’elettricità a una quota rilevante della popolazione che ancora ne è sprovvista. Per come è configurato oggi il mercato dell’energia, poi, è sempre più importante il ruolo attivo dei clienti: anche da loro può venire un contributo significativo se continueranno, come hanno già iniziato a fare, a privilegiare i prodotti sostenibili in termini di generazione elettrica pulita e materie prime. “Se diventiamo più consapevoli del potere dei consumatori, le aziende non potranno per nessun motivo tornare indietro a un diverso approccio alla sostenibilità”, ha concluso Cammisecra nel corso del webinar al quale hanno partecipato anche Stefano Pogutz, Direttore di Sustainability Vertical, Bocconi 4 Innovation dell’Università Bocconi, Kelly Speakes Backman, Amministratore Delegato della Energy Storage Association, Sonia Araripe, Direttore ed Editor di Plurale, e Pablo Bustamante, fondatore di GEOCyL.

 

La fiducia nelle istituzioni pubbliche

Nel suo ultimo libro, “The Deficit Myth: Modern Monetary Theory and How to Build a Better Economy” (uscito nel 2020), Kelton ha smentito molti luoghi comuni su deficit e spesa pubblica per ridare centralità all’intervento dello Stato in economia. All'#EnelFocusOn l’economista ha spiegato che la crisi “ha rafforzato la nostra fiducia nelle istituzioni pubbliche, le persone vedono il governo come parte della soluzione: una fiducia che è vitale per la rivoluzione green”. Gli investimenti pubblici nel cleantech, infatti, possono produrre benefici non solo per occupazione e welfare ma anche nel settore privato: “Dobbiamo andare oltre la vecchia idea che pubblico e privato siano in tensione tra loro, dobbiamo guardare al loro rapporto in modo nuovo”.

La pandemia ha svelato molte vulnerabilità del nostro modello di sviluppo, basti pensare ai trasporti delle grandi città. L’opportunità che si apre è quella di ripensare l’economia e il sistema energetico per creare metropoli più sostenibili e resilienti.

 

La leadership di Enel Green Power

Un’opportunità che sarebbe imperdonabile non cogliere, secondo il CEO di Enel Green Power. Il nostro Gruppo, in questo contesto, vuole rilanciare il piano avviato da tempo che prevede la progressiva chiusura di tutte le centrali a carbone, la costruzione di nuovi impianti a fonti rinnovabili e una transizione giusta per tutti. Un altro strumento a nostra disposizione è l’idrogeno, che può essere utilizzato in settori dove l’elettrificazione potrebbe essere più laboriosa, ma lo si può definire un'energia pulita solo a patto che venga prodotto utilizzando fonti rinnovabili, aspetto che oggi si tende a dimenticare.

L’impegno del nostro Gruppo nella sostenibilità è stato apprezzato anche da Stephanie Kelton secondo la quale “Enel ha acquisito una leadership mondiale nell’energia pulita perché ha saputo vedere prima degli altri dove le cose si stavano muovendo”. Proprio come chi sa giocare a hockey su ghiaccio.