Conti: Europa competitiva con innovazione ed efficienza

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La sfida energetica è una delle più grandi prove a cui l'Europa è chiamata a rispondere, con politiche capaci di garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di energia a prezzi accessibili in modo da rilanciare la competitività industriale. Questo il tema al centro del panel Energia e sviluppo, garantire una politica energetica competitiva a cui ha partecipato l'amministratore delegato di Enel Fulvio Conti, nell'ambito della presentazione del piano d'azione di “BusinessEurope” per la competitività industriale tenutasi lo scorso 28 gennaio a Bruxelles.

“Apportare dei cambiamenti è assolutamente necessario per salvare l'industria europea in generale, ma soprattutto il comparto energetico, che è sempre stato un settore di cui essere orgogliosi per la sua capacità di innovare, la sua efficienza e la sua modernizzazione rispetto al resto del mondo”, ha sottolineato Conti.

A confrontarsi sul ruolo dell'industria per il modello di crescita del continente, i leader del mondo politico e del settore imprenditoriale di tutta l'Unione europea, riuniti in occasione del “BusinessEurope Day”. Al centro del dibattito le strategie da implementare a livello economico e le direttrici da acquisire in materia istituzionale per un miglioramento delle condizioni della produzione industriale e il sostegno del lavoro. Energia, commercio e investimenti al vaglio dei rappresentanti di 35 Paesi europei, ospiti dell'associazione confindustriale europea, guidata dallo scorso anno da Emma Marcegaglia. “Il mondo industriale è pronto a fare la sua parte, abbiamo già fatto molto e siamo impegnati a fare di più, ma quel che non vogliamo è un approccio unilaterale dell'Ue sui target climatici per il 2030. Possiamo raggiungere buoni risultati solo se c'è un accordo globale”, ha precisato Marcegaglia. Riferimento esplicito alla conferenza di Varsavia, in preparazione di quella di Parigi del 2015, da cui non sono emersi segnali incoraggianti.

Il target Ue di riduzione delle emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 è un buon obiettivo che “sebbene ambizioso, può essere raggiunto con strumenti tecnologici e scelte fatte dalle singole realtà aziendali e imprese senza dover gravare necessariamente sulle tasche dei cittadini - ha detto Conti - . L'Ue non deve compiere gli stessi errori del passato sulle politiche climatiche adottando un approccio unilaterale né deve imporre una tassa sui beni provenienti dai Paesi che non riducono le emissioni di CO2”.

“Noi siamo a favore del singolo obiettivo e dell'eliminazione di qualsiasi tipo di incentivi ai prezzi, anche per tornare ad avere un sistema basato sull'efficienza legata al prezzo di mercato e a un buon prezzo per la CO2 - ha infine evidenziato l'ad di Enel -. Il mondo sta andando verso questa direzione, anche alla luce delle decisioni prese da Usa e Cina di ridurre le loro emissioni, se pur per ragioni diverse”.