Nella diversificazione il futuro dell'energia

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Nonostante la congiuntura economica sfavorevole, gli investimenti nel settore elettrico sono destinati a incrementare di 6mila miliardi di euro entro il 2025, con una crescita del 55 per cento rispetto al decennio precedente. Due terzi degli investimenti, però, saranno concentrati nelle economie dei Paesi emergenti.

Nonostante ciò, per le utility europee c'è speranza di ripresa, soprattutto per quelle che sapranno diversificare geograficamente la loro attività. Lo sostiene un rapporto "global utilities" della banca elvetica Ubs, che indica Enel come esempio virtuoso per la sua capacità di concentrarsi sui mercati emergenti.

Secondo Ubs, infatti, per le società europee il guadagno per azione potrebbe salire del 75 per cento, se sapranno muoversi in campo internazionale sfruttando le possibilità offerte dai mercati emergenti e dal Nord America.

In America Latina, per esempio, gli investimenti sono destinati a crescere del 50 per cento, mentre negli Stati Uniti gli investimenti rimarranno invariati da qui al 2025 e un quarto di questi sarà rivolto alle rinnovabili.

Per il Gruppo Enel, l'investimento nei mercati emergenti riveste un ruolo centrale, come sottolineato anche nel piano industriale 2014-2018.

Nel continente africano, per esempio, Enel sta realizzando progetti in Sudafrica per circa 500 MW e sta valutando l'avviamento di progetti in paesi come Mozambico, Tanzania, Namibia, Kenya e Uganda che dispongono di un enorme potenziale di sviluppo nel solare, nell'eolico e nella geotermia.

Anche in Nord America il Gruppo è molto attivo, con più di 1900 MW già in produzione e due impianti in costruzione, di cui uno dall'elevato valore dal punto di vista tecnologico: l'impianto ibrido di Stillwater.

In America Latina è presente in undici paesi, ed Enel Green Power sta portando avanti numerosi progetti in costruzione in Messico, Brasile, Costarica e Cile, nell'idroelettrico, nell'eolico e nel fotovoltaico.