I droni di Enel: l'energia vista dall'alto

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Enel ha anche una sua flotta aerea che vola dalla Spagna all'Italia. Sono i droni che il Gruppo ha cominciato a impiegare nelle attività di manutenzione e monitoraggio sia per le reti di distribuzione che per gli impianti di generazione. Un numero nutrito di 'macchine volanti' che, grazie alla loro versatilità, permettono di svolgere con agilità, rapidità e precisione molte attività di controllo spesso complicate dalla difficoltà di accesso dei luoghi da ispezionare e dagli elevati rischi per la sicurezza del personale che sino ad oggi doveva raggiungerli fisicamente.

In Spagna Endesa ha 14 droni con i quali realizza le ispezioni delle linee elettriche in Catalogna, Andalusia, Aragona e negli arcipelaghi delle Baleari e della Canarie. Già dal 2013 l'azienda iberica del Gruppo aveva cominciato a testare sette 'macchine volanti' per il monitoraggio della rete di distribuzione e, visti i risultati ottenuti, la flotta è stata raddoppiata così come è stato esteso il raggio di azione per un'attività di supporto alle ispezioni che tradizionalmente vengono svolte con elicotteri.

L'utilizzo dei droni nel controllo delle linee elettriche è al centro anche di tre progetti pilota avviati in Italia, al nord e al centro del Paese, focalizzati sul monitoraggio dei punti non accessibili della rete nei casi di emergenza per maltempo e terremoti, allo scopo di localizzare dall'alto i danni alle linee elettriche e consentire l'invio sul posto del personale operativo per la riparazione dei guasti e il ripristino del servizio.

In Italia Enel ha messo a punto un drone in grado di ispezionare, in maniera rapida e veloce, l'interno delle grandi caldaie degli impianti termoelettrici, evitando costose impalcature e minimizzando i costi derivanti dai giorni di fermo della produzione. Il prototipo, realizzato in tre anni di studio e sperimentazioni, è comandato a distanza e raggiunge con facilità bruciatori, scambiatori di calore pendenti, pareti tubiere.

Nelle centrali termoelettriche il drone permette di ottimizzare i costi delle ispezioni 'tradizionali' e ridurne sensibilmente i tempi. La versatilità ed efficacia dimostrata dall'apparecchio ha portato Enel a testarlo in primavera anche sugli impianti idroelettrici dove sostituisce i rocciatori utilizzati per leggere la strumentazione che indica la stabilità dell'infrastruttura e delle opere civili limitrofe. Inoltre, è già in stato di studio avanzato l'impiego, nella centrale di Torrevaldaliga Nord, di droni di ultimissima generazione non solo per il monitoraggio termografico di trasformatori, linee elettriche e condotti fumi per rilevazione anomalie e perdite, ma anche per rilevazioni volumetriche del combustibile stoccato al parco carbone.