L’idroelettrico, fonte preziosa per il futuro dell’Europa

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Per combattere il cambiamento climatico, i leader politici europei si sono impegnati a ridurre del 40 per cento le emissioni di CO2 entro il 2030, e il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo passa per l’aumento della quota di rinnovabili nel mix di generazione del continente. In questo contesto, Enel e altre utility hanno commissionato lo studio The Hydropower sector‘s contribution to a sustainable and prosperous Europe, che mira ad analizzare ed evidenziare l’importanza a livello economico e ambientale del settore idroelettrico in Europa.

Il report evidenzia come l’idroelettrico, oltre a contribuire all’economia locale e a soddisfare il fabbisogno energetico, influisce su attività come la gestione delle piene, l’irrigazione, la fornitura di acqua potabile. Gli impianti idroelettrici di pompaggio inoltre sono gli unici sistemi di storage su larga scala già disponibili e danno la possibilità di immagazzinare l’energia in eccesso sulla rete – con una potenzialità di accumulo complessiva di oltre 220 TWh - e di utilizzarla in momenti di maggiore richiesta. Con investimenti dagli 8 ai 12 miliardi di euro annui, il settore assicura oltre 100.000 posti di lavoro (di cui 80.000 nell’UE-28) ciascuno dei quali produce un valore medio annuo di 650.000 euro, che corrisponde a circa otto volte la produttività media del settore manifatturiero europeo.

Attualmente il settore idroelettrico assicura al continente circa 600 TWh di elettricità all'anno (di cui 380 nell’UE-28) e consente di evitare – considerando il perimetro UE-28 - l’emissione di 180 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti al 15 per cento delle emissioni dei Paesi membri. Secondo le ultime stime, l’ammontare salirà a 700 TWh entro il 2030 fino ad arrivare a 800 TWh entro il 2050, con un incremento del 31 per cento che fornirà un apporto determinante nel processo di decarbonizzazione avviato dall’Europa.

Un percorso che vede in prima linea il gruppo Enel, che ha dichiarato di voler diventare azienda carbon neutral entro il 2050. L’idroelettrico è infatti la fonte rinnovabile con la maggiore percentuale nel portafoglio di generazione del Gruppo, con impianti di diverse dimensioni in Europa e nelle Americhe per una capacità installata complessiva al 30 giugno 2015 di 28.642 MW. In particolare, Enel sta investendo nella costruzione di centrali di piccola taglia, le cosiddette mini idroelettriche: impianti da poche centinaia di chilowatt in grado di sfruttare piccoli salti o piccole portate d’acqua. Nonostante una limitata potenza unitaria, questi impianti richiedono modalità di costruzione e manutenzione che riducono al minimo l’impatto sul territorio e garantiscono una fonte di energia sicura e prevedibile, che può essere gestita anche da piccole comunità. Una tecnologia “mini” soltanto per le dimensioni, ma che offre un grande contributo per lo sviluppo e la sicurezza del sistema energetico nel nuovo paradigma della generazione distribuita.