Cambiamenti climatici: Enel e ICTP giocano d’anticipo

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Se la comunità scientifica è praticamente unanime nel riconoscere la realtà dei cambiamenti climatici e le loro cause antropiche, esistono meno certezze sulle possibili conseguenze.

Conoscerle, però, è essenziale. Un’esigenza avvertita dal nostro Gruppo, protagonista della transizione in atto nel settore energetico con un modello di business orientato a limitare l’impatto del cambiamento climatico. Tale modello si articola su più fronti, tra i quali investimenti su forme di generazione senza emissioni di gas serra (rinnovabili), riduzione della esposizione ai combustibili fossili, sviluppo di nuovi servizi/tecnologie a sostegno di una maggiore flessibilità ed efficienza dell’utilizzo dell’energia anche attraverso l’impiego di piattaforme software.

La previsione degli scenari dei prossimi decenni è fondamentale in tale contesto sia per individuare nuove opportunità di business e orientare gli investimenti che per prevenire eventuali effetti negativi. È il senso fondamentale della nostra resilienza: una dote che comporta un approccio flessibile e duttile e che molti definiscono la virtù del futuro.

Per questo abbiamo siglato un accordo con l’ICTP (The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics) di Trieste, una delle eccellenze assolute della ricerca scientifica in Italia. Il progetto, di durata biennale, si chiama “Climate Change and Resilience”, e prevede da parte dell’ICTP un’analisi delle possibili condizioni climatiche riguardanti il periodo compreso tra il 2020 e il 2050 a partire da tre aree geografiche fondamentali per il Gruppo: Italia, Spagna e Sud America.

Le simulazioni prenderanno in esame parametri climatici come la temperatura dell’aria e del mare, la quantità di precipitazioni annue, la frequenza dei periodi di siccità e di eventi estremi. Il risultato finale ci permetterà di valutare la resilienza dei nostri asset e dei nostri business di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

La scelta di un partner come l’ICTP rappresenta un valore aggiunto per molte ragioni: è un istituto di indiscussa autorevolezza scientifica e, per esplicita volontà del suo fondatore, il premio Nobel per la fisica Abdus Salam, guarda con particolare attenzione ai Paesi emergenti, strategici anche per il nostro Gruppo.

Inoltre l’ICTP ha dimostrato un interessamento profondo verso il progetto: lo conferma la scelta del team che condurrà le ricerche, guidato da un climatologo di assoluto prestigio a livello internazionale, Filippo Giorgi, uno dei massimi esperti al mondo di cambiamenti climatici. Giorgi è stato membro del board del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dal 2002 al 2008, la principale organizzazione internazionale sui cambiamenti climatici premiata con il Nobel per la Pace nel 2007 “per gli sforzi mirati a edificare e divulgare le conoscenze sui cambiamenti climatici di origine antropica, e per gettare le basi per le misure necessarie a fronteggiarli”. Senza dubbio la migliore assicurazione possibile per il successo del progetto.

Del resto il nostro interesse verso le tematiche relative ai cambiamenti climatici e le loro conseguenze non è episodico. Per mano del nostro CEO Francesco Starace e del nostro CFO Alberto De Paoli, che hanno firmato una dichiarazione di sostegno, Enel è fra le grandi società su scala globale che supportano la Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD), guidata dall’imprenditore americano ed ex sindaco di New York Michael Bloomberg. Scopo della task force è formulare raccomandazioni rivolte alle aziende sulla diffusione volontaria di comunicazioni legate al rischio e alle opportunità che possono derivare dal cambiamento climatico; divulgazioni da effettuare nel quadro delle comunicazioni finanziarie ufficiali, in modo da fornire tutte le informazioni utili agli stakeholder e ai vari soggetti interessati, a partire dagli investitori e dai finanziatori.

Uno degli auspici della task force è la divulgazione chiara, completa, tempestiva e ripetuta a intervalli regolari dei possibili impatti del cambiamento climatico sulle perfomance aziendali “sensibili” nel reporting finanziario. Il progetto “Climate Change and Resilience” ci consente proprio di avviare questo percorso.