Seeding Energies, sulla via delle rinnovabili

Seeding Energies, sulla via delle rinnovabili

Ci siamo posti l'obiettivo di decarbonizzare la produzione di elettricità entro il 2050. In Seeding Energies - Bilancio di sostenibilità 2016 abbiamo raccontato obiettivi raggiunti e prossimi target

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La decarbonizzazione del mix energetico nella produzione di elettricità è per Enel un obiettivo strategico. “In tutto il mondo – ha ricordato il nostro amministratore delegato Francesco Starace in un'intervista al Financial Times - si sta sempre più investendo nella decarbonizzazione perché è un’ottima idea di business. Le fonti rinnovabili sono un modo molto competitivo di produrre energia”.

Nel 2015 è stato adottato a Parigi dalle 196 parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) l’accordo che punta essenzialmente a limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 °C e ad adoperarsi per non superare gli 1,5 °C.

L’accordo di Parigi sul Clima rappresenta una grande opportunità per contribuire alla transizione verso un modello economico globale sostenibile, più rispettoso dell’ambiente e in grado di creare sviluppo in sinergia con i territori, nell’ambito delle comunità e delle diversità.

 

"La decarbonizzazione del mix energetico al 2050 rappresenta, un elemento chiave e costituisce uno dei quattro pilastri strategici in termini di ESG (Environmental, Social and Governance) del nostro Gruppo, insieme alle relazioni responsabili con le comunità, alla valorizzazione delle risorse che lavorano in azienda e all’innovazione ed efficienza operativa"
Seeding Energies - Bilancio di Sostenibilità 2016
 
 

Una leadership misurabile

Nel 2015, in qualità di grande utility energetica globale, Enel si è impegnata formalmente al raggiungimento dell'obiettivo di sviluppo sostenibile 13 (SDG) e a contribuire all'attuazione dell'accordo di Parigi sul clima.

Un impegno che implica la necessità di misurare e comunicare in modo trasparente quanto facciamo. Ed è questa la funzione di Seeding Energies – Bilancio di Sostenibilità 2016, che quest'anno include per la prima volta un capitolo dedicato alla decarbonizzazione del mix energetico, come pilastro della strategia di sostenibilità e industriale del nostro Gruppo.

 

"Crediamo che la transizione verso un’economia a basso tasso di emissioni non sia unicamente significativa dal punto di vista etico e della responsabilità d'impresa – la scienza dimostra la responsabilità dell'uomo nel processo di mutamenti climatici – ma è anche un driver per l'innovazione, e un modo di creare le condizione per entrare in nuovi mercati, consentendo al Gruppo di essere più competitivo nel contesto di un settore energetico in mutamento"
Andrea Valcalda – responsabile Sostenibilità di Enel
 

 

Nel 2016 Enel è stata ammessa nell’A-list del CDP, l’indice più utilizzato dalla finanza sostenibile per orientare gli investitori verso le aziende con maggiore consapevolezza sui temi del cambiamento climatico. L’A-list dell’indice CDP comprende quelle aziende che, tra circa 2mila partecipanti a livello mondiale, si distinguono per l’efficacia della propria strategia nel cogliere le opportunità e gestire i rischi dei cambiamenti climatici. Il punteggio alla base dell’ammissione nell’indice tiene inoltre conto della completezza e della trasparenza delle informazioni fornite relative alle emissioni di gas serra.

 

Progressi e obiettivi

Nel 2016, il 46% della produzione di energia elettrica di Enel è stata a emissioni zero, con una produzione complessiva da fonti rinnovabili di circa 86 TWh, (in crescita del 2% sul 2015), evitando l’immissione in atmosfera di circa 56 milioni di tonnellate di CO2.

Sempre nel 2016, le emissioni specifiche di CO2 generate dai nostri impianti sono state pari a 395 g/kWheq, con una diminuzione rispetto al 2015 di oltre il 3%, dovuta principalmente alla minor produzione termoelettrica da carbone in Italia e Spagna. Rispetto al 2007, anno di base per la definizione del nostro target di riduzione al 2020 delle emissioni specifiche di CO2 (ovvero quelle relative alla produzione di un singolo kWh), questo valore è diminuito del 15%. Rispetto al 1990, anno del Protocollo di Kyoto, le emissioni specifiche di CO2 della nostra azienda sono diminuite del 36%.

Sul piano strategico, in totale sinergia con il Piano industriale 2017-2019, le scelte di investimento del gruppo sono indirizzate a un incremento della capacità rinnovabile, da un lato, e, dall’altro, alla graduale e selettiva riduzione degli impianti termoelettrici nei diversi Paesi in cui operiamo.

Una strategia basata su una visione di lungo periodo che si traduce in obiettivi concreti: una riduzione del 25% entro il 2020 dell’intensità delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2007, investimenti di crescita nel settore delle rinnovabili pari a 5,2 miliardi di euro nel periodo 2017-2019 e una riduzione, graduale e selettiva, degli impianti termici di produzione nei diversi Paesi di presenza, nonché attività di ricerca e sviluppo nell’ambito delle nuove tecnologie low carbon in ottica Open Power, coinvolgendo stakeholder interni ed esterni.

 

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Una nuova vita per il termoelettrico

Accanto alla crescita delle rinnovabili, la strategia di decarbonizzazione del nostro Gruppo prevede anche la definizione di piani di riconversione di centrali alimentate da fonti fossili, integrato da azioni mirate in diversi settori, come efficienza energetica, innovazione e digitalizzazione, con particolare riguardo alle reti di distribuzione e allo sviluppo di sistemi di storage.

La sfida che ci poniamo è garantire un futuro ai nostri impianti termici ovunque nel mondo. Infrastrutture di generazione imponenti che, grazie al dialogo aperto con i territori, possono rinascere sotto nuove forme, rispondendo alle reali esigenze delle comunità. Con questa idea, stiamo realizzando Futur-E, un ampio progetto per la riconversione di una parte del nostro parco termoelettrico in Italia. A due anni dal suo avvio, il progetto si pone oggi come best practice e apripista di un percorso replicabile nei diversi Paesi in cui operiamo.

 

"La progressiva uscita dalla produzione di elettricità da fonti fossili prevede l'attuazione di programmi di decommissioning, come il progetto Futur-E in Italia, che ha lo scopo di guidare con il più ampio coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, lo smantellamento di 23 centrali, per un totale di 13 GW di produzione da fonte non rinnovabile"
Seeding Energies - Bilancio di Sostenibilità 2016

 

L'energia diventa circolare

In questo scenario, l’economia circolare, che coniuga competitività e sostenibilità ambientale si sta affermando come la miglior strada da percorrere per rimanere concorrenziali sul mercato. Per questo nel 2016 è stato avviato un piano di attività sul tema 'circular economy' per valorizzare i progetti già esistenti e accelerare e sistematizzare la transizione del Gruppo verso tale modalità di lavoro.

 

"Stiamo trasformando il nostro modello di business guidando una transizione energetica, alla cui base vi è il concetto chiave di Open Power, cioè di apertura e condivisione verso il mondo esterno, con l’obiettivo di creare valore condiviso nell’affrontare grandi problemi per l’umanità, nell’ottica delle opportunità di business"
Seeding Energies - Bilancio di Sostenibilità 2016