TROPPE NORME OSTACOLANO LO SVILUPPO DELLE FONTI RINNOVABILI

  • Presentato oggi il primo Codice delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica: 2.000 pagine, 259 norme europee, nazionali e regionali.
  • Fitto: “Per raggiungere gli ambiziosi traguardi posti dall’Europa in campo ambientale dobbiamo lavorare a unificare processi autorizzativi e sistemi di incentivazione”.
  • Conti: “Impedimenti amministrativi, frammentazione delle responsabilità, iter burocratici complessi minano lo sviluppo economico e industriale del Paese”.


Roma, 10 dicembre 2008 - Millenovecentodieci pagine, per raccogliere 84 leggi nazionali e comunitarie, 27 delibere dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, 21 sentenze (dalla Corte Costituzionale al Consiglio di Stato ai TAR regionali), 7 circolari e risoluzioni, 120 leggi regionali. Questi, in cifre, i contenuti del “Codice delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica 2009” il volume delle Edizioni Ambiente presentato oggi a Roma dal presidente Piero Gnudi e dall’amministratore delegato e direttore generale dell’Enel Fulvio Conti alla presenza del Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, di esponenti politici impegnati sul fronte ambientale e delle autorità di regolazione del settore. La prima raccolta completa delle 259 norme che regolano questo importante settore industriale rappresenta uno strumento indispensabile per quanti quotidianamente devono confrontarsi con la complessità della normativa.

Il Ministro Raffaele Fitto ha detto: “Gli ambiziosi traguardi che l’Europa ci pone in materia di sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, possono essere raggiunti dall’Italia solo se riusciremo a unificare i processi autorizzativi e i sistemi di incentivazione, attraverso un tavolo Stato-Regioni che eviti sovrapposizioni e ritardi non più accettabili e certamente non compatibili con la rilevanza delle risorse economiche necessarie alla realizzazione di tale sforzo”.

“In un contesto caratterizzato dai già onerosi ed ambiziosi impegni legati al piano ‘20-20-20’ dell’Europa, gli impedimenti amministrativi, la complessità normativa e la frammentazione delle responsabilità - ha commentato Fulvio Conti - rappresentano un aggravio di costo ed un ostacolo alla realizzazione degli investimenti infrastrutturali di cui il Paese ha bisogno, in particolare anche nel settore delle rinnovabili. E’ il momento di superare la cultura del no a tutti i costi e quell’atarassia amministrativa che mina lo sviluppo economico e industriale del Paese, per trovare un accordo tra Stato e Regioni che possa far ripartire gli investimenti”.
“E’ stato calcolato che le complicazioni dell’iter italiano comportano un sovracosto del 20-25% sul prezzo dell’elettricità verde”, ha ricordato Gianni Silvestrini direttore scientifico del Kyoto Club. “E’ intenzione del Governo - ha sottolineato Sergio Garribba consigliere per le politiche energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico - intervenire per muoverci rapidamente verso testi unificati e armonizzati”.

Enel sta facendo la sua parte: sul fronte dell’efficienza energetica, ha sviluppato una capillare campagna di informazione e promozione dell’uso intelligente dell’energia. Ha distribuito 17 milioni di lampadine fluorescenti ad alta efficienza, che durano 8 volte di più e consumano l’80% in meno rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza. E ha distribuito più di 4 milioni di economizzatori idrici, che consentono di risparmiare anche fino al 60% di acqua calda, con risparmio annuo di circa 201 milioni di chilowattora e minori emissioni per 139.000 tonnellate di CO2. Grazie al contatore elettronico, installato nelle case di 30 milioni di clienti Enel in tutta Italia, si possono monitorare i consumi in tempo reale e proporre tariffe multiorarie che incentivano lo spostamento dei consumi lontano dalle ore di punta, contribuendo così a smussare i picchi di domanda.

Sul fronte delle rinnovabili, Enel è già oggi un leader del settore. Considerando anche i grandi impianti idroelettrici e la partecipazione in Endesa, oggi Enel1 ha circa 30.000 MW di potenza installata rinnovabile (di cui 15.400 in Italia); lo scorso anno ha prodotto da questa fonte 67,1 TWh (di cui 26,9 in Italia), evitando emissioni di CO2 per 50 milioni di tonnellate l’anno. Per valorizzare le proprie attività in questo campo Enel ha dato vita a una nuova società interamente dedicata alle fonti rinnovabili, Enel Green Power, che conta su una dote di circa 4.300 MW di capacità installata in Europa e nel continente Americano. E che, grazie a un importante programma di investimenti, intende incrementare significativamente la capacità nei prossimi anni, ottimizzando il mix tecnologia/paese, valorizzando al meglio la leadership su alcune tecnologie, come il geotermico, e crescendo fortemente in altre, come l’eolico ed il solare.

Tuttavia come è emerso dalla tavola rotonda di oggi, la realizzazione delle infrastrutture, anche nel settore delle rinnovabili, incontra nel nostro Paese numerose difficoltà, sia per forme di opposizione riconducibili alla cosiddetta sindrome NIMBY (Not In My Back Yard) sia a causa di numerose inefficienze amministrative, che rendono i processi autorizzativi eccessivamente lunghi, farraginosi e dai tempi incerti.

“L’augurio – ha concluso Conti - è che la prossima edizione del Codice, grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni e i soggetti responsabili, diventi uno strumento maggiormente agile e fruibile per dare impulso agli investimenti di cui il nostro Paese ha bisogno”.

1 Elaborazione Enel - dati proforma 2007 con Endesa consolidata al 67,05%, OGK-5 100%. I dati sono al netto delle cessioni a E.On..

Microsoft Word - Codice Ambiente.doc

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