ISTRUZIONE IN SIRIA: CORSI DI RECUPERO PER 30MILA BAMBINI ANCHE GRAZIE AL CONTRIBUTO DI ENEL

UNHCR ed Enel diffondono i risultati del primo semestre del progetto finanziato da Enel Cuore Onlus dedicato all’istruzione dei bambini siriani

 


Roma, 11 novembre 2016 - Accesso ai corsi di recupero per oltre 30mila bambini in Siria. 365 insegnanti formati sul sostegno psicologico da offrire ai bambini che hanno subito traumi. Sono alcuni dei più importanti risultati raggiunti nel primo semestre del 2016 dal progetto dell’UNHCR “Educate a Child Siria”, che ha Enel tra i suoi principali sostenitori italiani. Un bilancio positivo concretizzatosi nonostante le difficili condizioni operative dovute all’intensificarsi degli scontri tra gruppi armati in Siria e annunciato a pochi giorni dall’adozione della Dichiarazione di New York da parte di 193 governi all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in cui si affermata l’urgenza di una maggiore tutela dei diritti dei rifugiati e si fa appello alla comunità internazionale e ai Paesi ospitanti affinché aumentino le opportunità di istruzione per i bambini.

I corsi di recupero attivati dall’UNHCR, anche con il contributo di Enel, hanno permesso nei primi sei mesi del 2016 a 30mila bambini, sfollati e che hanno dovuto abbandonare la scuola, di recuperare i mesi o gli anni persi. Si tratta di una misura fondamentale perché consente ai ragazzi di essere inseriti nuovamente nelle scuole pubbliche e di superare gli eventuali esami di ammissione, diminuendo così il rischio di abbandono scolastico.

“Ci teniamo a esprimere nuovamente la nostra gratitudine nei confronti di Enel per il suo significativo impegno a favore dell’istruzione dei bambini in Siria – dichiara Lionello Boscardi UNHCR Chief of Section Ledearship Giving Private Sector Partnership. “Nonostante l’ulteriore escalation delle ostilità tra gruppi armati in Siria abbia reso molto complesse le operazioni umanitarie del primo semestre del 2016, siamo lieti di aver già portato a termine, anche grazie al fondamentale contributo di Enel, quasi tutte le attività previste nel progetto. Per l’UNCHR l’istruzione dei bambini rifugiati e sfollati resta una priorità assoluta, il sostegno di aziende come Enel – conclude Boscardi – è quanto mai preziosa in un momento storico come quello attuale in cui il mondo sta assistendo ad una crisi umanitaria senza precedenti”.

 “Le prime vittime dei conflitti sono i bambini. Oltre alla sicurezza delle famiglie e alla tranquillità della casa in cui vivono, viene loro strappata la possibilità di pensare al futuro – afferma Patrizia Grieco, Presidente di Enel. “Non riuscire andare a scuola rappresenta il primo diritto negato. Per questo siamo orgogliosi di contribuire al progetto “Educate a Child Siria” di UNHCR che in poco tempo è riuscito a garantire l’accesso all’educazione a 30mila bambini siriani e a formare 365 docenti ad un compito particolarmente difficile come quello di assistere e trovare le modalità di insegnamento migliori per chi ha subito dei traumi ed è costretto a crescere in condizioni disumane”.

Educate a Child Siria” ha permesso di avviare corsi di formazione per aiutare i docenti a identificare le diverse tipologie di trauma a cui possono essere esposti i bambini che vivono in una situazione di conflitto e fornire le abilità necessarie per sostenerli psicologicamente e proteggerli attraverso il gioco e la scuola. Il lavoro di insegnati qualificati garantisce un’istruzione di qualità; elemento centrale nel contrasto dell’abbandono scolastico. Sempre nel primo semestre del 2016, oltre 30mila bambini siriani inoltre hanno usufruito di sessioni di counselling e orientamento scolastico. Nella seconda fase del 2016, il progetto si allargherà ad altri due ambiti: il contributo economico diretto alle famiglie di sfollati con bambini in età scolare –a partire dal mese di settembre in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico - e la ristrutturazione di edifici scolastici.

I risultati dei primi sei mesi del progetto “Educate a Child Siria” arrivano a pochi giorni dalla diffusione del drammatico rapporto dell’UNHCR che denuncia come 3,7 milioni di bambini rifugiati non abbiano la possibilità di andare a scuola. Di questi, circa 1 milione e 750mila non frequentano la scuola primaria. Solo la metà dei bambini rifugiati in età scolare ha accesso all'istruzione primaria, rispetto a una media globale di oltre il 90 per cento. In Siria, in particolare, nel 2009 il 94 per cento dei bambini aveva accesso all'istruzione primaria e secondaria inferiore, una percentuale che a giugno del 2016 è scesa al 60 per cento, con circa 2,1 milioni di bambini e adolescenti che non hanno accesso all'istruzione.

 


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