Green eMotion, Enel guida la rivoluzione europea dell'auto elettrica

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Favorire l'utilizzo quotidiano di veicoli elettrici elaborando soluzioni per i fattori che ne ostacolano la diffusione. Questo l'obiettivo di Green eMotion, un progetto in grado di rivoluzionare il concetto di mobilità in Europa.

Avviato nel 2011, Green eMotion è un consorzio di 43 partner tra industrie (energia, automobili, elettronica), università e istituti di ricerca. Lo scopo principale del progetto è individuare una serie di standard continentali per creare le condizioni necessarie allo sviluppo della mobilità elettrica in Europa. Ricerche e test sono stati realizzati in diverse regioni europee per definire un modello di riferimento (framework) e creare una piattaforma sostenibile, basata su una regolamentazione comune.

Dapprima il progetto prevede una parte di analisi, in cui si raccolgono dati (forniti dai principali operatori del settore) sulle modalità di ricarica e utilizzo dei veicoli elettrici: il momento della giornata in cui si tende a ricaricare di più, se la ricarica avviene presso le colonnine pubbliche o domestiche, l'ubicazione delle colonnine pubbliche più utilizzate e così via.

Vi è poi la parte dedita alla dimostrazione, in cui si mettono in pratica soluzioni per ridurre il gap strutturale con i veicoli tradizionali. Enel guida la sperimentazione sull'interoperabilità, ovvero la possibilità di ricaricare la propria vettura utilizzando infrastrutture di qualsiasi operatore. Enel Distribuzione ha realizzato il primo sistema di interoperabilità in Italia e il primo in Europa tra due operatori di Paesi diversi. In virtù della sua vasta esperienza in quest'ambito, è coordinatore del board al quale fanno riferimento tutti i progetti.

Per giungere alle modalità più utili all'affermazione di un mercato comune dell'auto elettrica in Europa, sono state messe a confronto dieci iniziative di e-mobility a livello regionale e nazionale, analizzandone i risultati e i diversi approcci tecnologici. Green eMotion, che giungerà a termine nel 2015, supporta gli obiettivi stabiliti dall'Unione Europea di riduzione di emissioni climalteranti del 20% entro il 2020 e del 60% entro il 2050.