In Colombia Enel va al lavoro in bici

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Oltre 300mila chilometri a emissioni zero, in bici o su auto elettrica. Per i dipendenti del Gruppo Enel in Colombia la mobilità sostenibile è un fatto quotidiano, un'abitudine che da quasi tre anni lì vede primi testimonial di uno stile di vita carbon free nel Paese latinoamericano.

Oltre 32 tonnellate di emissioni di CO2 evitate grazie al progetto che permette ai dipendenti di Codensa e Gamesa, le due società del Gruppo Enel nel Paese, di usare veicoli elettrici per lo spostamento quotidiano da casa al lavoro. L'iniziativa, realizzata nella capitale Bogotà, è parte dello Zero CO2 Emissions program lanciato nel 2011 per diffondere l'uso della mobilità elettrica. Come spiega l'AD di Endesa Colombia, Lucio Rubio Díaz, il programma si sta rivelando "un'eccellente opportunità per costruire una città più sostenibile" e, oltre a collaborare al raggiungimento degli obiettivi carbon free, "contribuisce a migliorare la qualità della vita per chi di noi vive in città e per i nostri impiegati".

La più grande flotta ecologica aziendale della Colombia è composta da 16 auto e 48 biciclette elettriche che hanno di fatto riscosso un grande successo tra i dipendenti. L'uso quotidiano dei veicoli a due e quattro ruote si è diffuso rapidamente tra i lavoratori delle due società colombiane del Gruppo Enel. Il solo programma E-Bike to Work, dedicato esclusivamente agli spostamenti casa-lavoro, ha già totalizzato quasi 12mila viaggi coinvolgendo oltre 300 dipendenti di Codensa e Gamesa.

L'esempio del Paese latinoamericano si unisce ai tanti progetti del Gruppo Enel per la mobilità elettrica che, nella maggioranza dei 40 Paesi nei quali è presente, sta sviluppando iniziative per rendere i trasporti carbon free un fatto quotidiano. Dalla Spagna all'Italia, dal Brasile al Cile gli accordi con case automobilistiche, pubbliche amministrazioni e centri di ricerca e i progetti di infrastrutture di ricarica continuano a crescere.

L'investimento di 1.830 milioni di peso colombiani (COP), per l'acquisto dei veicoli e la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla ricarica, nel primo anno del programma ha permesso alle due aziende anche di evitare di spendere 16 milioni di COP per l'acquisto di carburante e i costi di manutenzione dei veicoli destinati agli utilizzi operativi.