Europa e Stati Uniti: immaginare le smart cities

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Cosa accomuna e cosa differenzia il modello italiano da quello USA nel modo di pensare e realizzare le smart cities?

La domanda è lecita, e la risposta complessa, dato che le città intelligenti si collocano oggi non solo alla frontiera dello sviluppo tecnologico (con terreni comuni e punti di contatto con i settori dell'energia, dei trasporti, della gestione delle reti) ma anche nell'ambito di nuovi modelli di convivenza tra i cittadini nella gestione della cosa pubblica negli agglomerati urbani, dalla mobilità alla pulizia delle strade, alla creazione di nuove tipologie di servizi.

Come spiega Sauro Pasini, Responsabile Ricerca Enel, in una recente intervista a Enel Radio, negli Stati Uniti si riscontra una prospettiva differente da quella Europea.

Uno studio condotto sulla città di Chicago, per esempio, ha evidenziato come gli sforzi e i progetti condotti nella realizzazione della smart city siano stati indirizzati a rendere la fruizione della città più facile, e in particolare nel rendere più trasparente l'interazione tra la municipalità e i cittadini.

Nel corso della conferenza “Costruire una smart city: Italia e USA a confronto”, promosso da Associazione Amerigo a Firenze lo scorso aprile, “l'ex Chief Technology Officer di Chicago si è soffermato sui sistemi che la città ha messo in atto per rendere immediatamente noti a tutti quali erano le principali attività nei diversi settori (energia, gestione scuole, appalti etc)”, ha spiegato Pasini.

Focus sulla trasparenza dunque, che permette ai cittadini di interagire ed influenzare la gestione della città grazie ad informazioni sulla gestione del traffico, la gestione intelligente del trasporto pubblico e dei sistemi di pulizia delle strade: tutte tematiche relative al rapporto tra municipalità e cittadini, per far sì che questo rapporto sia in tempo reale e che i cittadini possano organizzare al meglio le loro giornate.

Non mancano ovviamente anche i punti di contatto nel modo di immaginare le città del futuro sulle due sponde dell'Atlantico: “Ci sono anche altri campi più affini al nostro modo di pensare – spiega ancora Pasini - relativi alla gestione intelligente della città e alla sua autonomia energetica. In questi grossi agglomerati uno degli aspetti fondamentali, infatti, sarà gestire in maniera intelligente le esigenze energetiche che un domani dovranno essere soddisfatte non soltanto da sistemi di generazione di grosse dimensioni, ma in percentuale molto elevata anche dai sistemi di generazione distribuita”.