Cibo ed energia: meno sprechi e più condivisione

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"È la nuova consapevolezza delle persone in tema di responsabilità ambientale e sociale che sta 'cambiando il mondo', che sta ridefinendo le strategie aziendali, che sta 'riscrivendo' i piani industriali". Sono parole del presidente di Enel, Patrizia Grieco, in occasione dell'intervento alla conferenza internazionale "Last call to Europe 2020" organizzata il 19 giugno dalla Fondazione Sodalitas nel contesto di EXPO 2015.

L'evento, promosso da Fondazione Sodalitas, ha fatto da cornice alla presentazione del Milan Manifesto Enterprise 2020 sottoscritto dalle 42 organizzazioni partner di CSR Europe, tra cui Enel, per chiedere a imprese e governi di sostenere l'occupazione, l'innovazione e il rispetto dei diritti umani e per richiamare l'attenzione e gli impegni per attuare l'Agenda Europea sulla Sostenibilità nei 28 Paesi dell'Unione.

Spreco e bisogno sono due volti del nostro tempo dove realtà che consumano beni e risorse in eccesso convivono con altre che invece ne patiscono la mancanza. Cibo ed energia sono per molti versi esempi speculari di questo paradosso e il presidente di Enel ha sottolineato come costituiscano insieme un terreno di sfida per la costruzione di un futuro sostenibile per persone, popoli e per l'intero Pianeta.

Denutrizione e mancanza di accesso all'elettricità sono fenomeni quasi simmetrici nei numeri tanto quanto obesità e sovraccapacità di produzione energetica. "Circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sono sprecati ogni anno, una quantità che sarebbe più che sufficiente a sfamare 800 milioni di persone nel mondo attualmente denutrite" ricorda Patrizia Grieco. "Una contraddizione messa in evidenza ancora di più dal fatto che per ogni persona affetta da denutrizione, ve ne sono due obese o in sovrappeso. Lo stesso paradosso che si riscontra in ambito energetico: 1,4 miliardi di persone non hanno ancora accesso all'energia a fronte di un'altra parte del mondo in cui ci sono paesi con sistemi energetici in sovraccapacità produttiva".

"Ripensare l'attuale modello di sviluppo in termini di produzione, consumi, distribuzione" è una necessità resa ancor più impellente dalle prospettive di crescita della popolazione mondiale e dal conseguente aumento del bisogno di cibo ed energia. Per rispondere oggi a questa esigenza è necessario fare della sostenibilità un principio cardine dello stile di vita personale così come dei modelli di business delle aziende.

L'impegno di Enel per uno sviluppo sostenibile si traduce in un modello integrato di business che coniuga la competitività sui mercati con la responsabilità verso comunità e ambiente. "Essere sostenibili oggi significa non pensare di essere degli attori di passaggio ma considerare le conseguenze che le nostre azioni possono avere nell'ambiente in cui operiamo e nel tempo" dice Patrizia Grieco. Ed elencando le attività di Enel nello sviluppo di smart grids, mobilità elettrica, generazione distribuita e low carbon afferma che "non vi è sostenibilità senza innovazione tecnologica, e viceversa". Per questo Enel interpreta la sua responsabilità verso uno sviluppo sostenibile percorrendo in contemporanea due strade. Da un lato l'attività per "guidare la transizione energetica", introducendo quelle innovazioni che a EXPO 2015 sono raccolte nelle tante soluzioni smart realizzate dall'azienda per l'esposizione. Dall'altro promuovendo progetti e iniziative secondo il modello di CSR più tradizionalmente inteso come nel caso del "programma per l'accesso all'elettricità ENabling ELecricity che ha coinvolto più di 2,5 milioni e mezzo di persone in 10 Paesi nel mondo".

"La presenza di Enel al vertice degli indici di sostenibilità, il riconoscimento da parte dei mercati e l'aumento della presenza nell'azionariato degli investitori socialmente responsabili" per Patrizia Grieco rappresentano "il miglior riscontro sulla bontà della nostra visione di sostenibilità in cui l'innovazione tecnologica rappresenta il fattore abilitante del cambiamento e dello sviluppo".