Energyaccess - Cambiamenti climatici ed emissioni: si può decarbonizzare l’industria elettrica?

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"Cercare di resistere alla transizione verso le rinnovabili per difendere la situazione esistente oppure cercare di essere un agente del cambiamento". È la scelta ineluttabile davanti alla quale sono poste le imprese energetiche, ricordata da Simone Mori, responsabile Affari europei di Enel, durante la recente tavola rotonda promossa da The Guardian in partnership con Enel. Esperti del settore energetico, responsabili di centri studi e imprese, di istituzioni e associazioni quotidianamente al lavoro sui temi del cambiamento climatico e della transizione energetica hanno animato la discussione dedicata all'industria energetica carbon-free a pochi giorni dall'inizio della COP21, il summit dell'Onu sui cambiamenti climatici che apre oggi a Parigi.

Il ruolo crescente delle rinnovabili, che nel 2014 hanno rappresentato la metà dei nuovi impianti installati a livello globale, rappresenta il principale fattore di accelerazione della transizione verso un settore energetico low carbon, ma i risultati sino ad oggi raggiunti non bastano da soli a garantire il compimento del percorso di piena decarbonizzazione della filiera industriale. Politiche decise e condivise, sistemi regolatori adeguati alla necessità di investimenti a lungo termine e nuovi modelli energetici sono fattori decisivi per accompagnare la transizione verso un sistema basato sull'energia pulita dopo oltre un secolo di dominio – non ancora interrotto - delle fonti fossili.

L'esempio dei mercati emergenti e della loro svolta green documenta come le fonti rinnovabili non siano semplicemente la risposta ai cambiamenti climatici ma anche il volano per l'affermazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile tout court. Simone Mori ha ricordato infatti che "le rinnovabili stanno diventando l'opzione migliore in aree geografiche più grandi ... non solo per salvaguardare l'ambiente, ma per rispondere alla domanda di energia delle economie emergenti". Per Enel l'esperienza in corso in America Latina e Africa parla da sola e la crescita costante del numero di impianti, soprattutto solari ed eolici, conferma un trend nel quale profittabilità degli impianti e consistenza degli investimenti traducono in realtà il binomio competitività-sostenibilità.

L'utilità dell'Emissions trading scheme europeo (EU ETS) è un altro elemento importante nel percorso verso una industria energetica carbon-free. I partecipanti alla tavola rotonda di The Guardian hanno concordato infatti sull'opportunità di "ringiovanire" il mercato delle emissioni di CO2 che l'Europa ha avviato a livello continentale nel 2005 e la Cina varerà al suo interno nel 2017. "Quando il mercato ETS dell'Ue funzionava correttamente - ha ricordato Mori - il prezzo dell'anidride carbonica è stato un fattore determinante dei nostri investimenti e del nostro business plan ... l'UE potrebbe impegnarsi nuovamente su questo fronte" rivitalizzando uno strumento che ha rappresentato tanto un parametro utile nel controllo delle emissioni quanto un fattore di incentivazione per lo sviluppo di policy carbon-free tra imprese e istituzioni.