Storage e rinnovabili, l'equilibrio tra energia e ambiente

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Da Catania e Potenza Pietragalla in Italia, a Ollagüe in Cile, toccando il Perù per poi passare al Kenya e al Sud Africa. La sperimentazione di tecnologie innovative nel campo dello storage integrato con impianti di produzione da fonti rinnovabili (fotovoltaico ed eolico, in particolare) si sta rivelando efficace, trasformando una serie di progetti pilota promossi da Enel in soluzioni concrete.

Lo storage è infatti una tecnologia in grado di mettere in equilibrio fabbisogno energetico e salvaguardia del clima e dell'ambiente. Equilibrio nella cui ricerca si sono impegnati governi e grandi imprese con l'accordo siglato il 12 dicembre scorso a Parigi in occasione della XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). La sfida della transizione energetica del dopo COP 21 è stato il tema affrontato il 9 e 10 marzo scorso a Ravenna in Italia, in occasione del Renewable Energy Mediterranean Conference&Exhibition (REM 2016).

L'evento, svolto sotto l'alto patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, si è focalizzato sugli scenari e le politiche richieste dalla COP21 per vincere la lotta al cambiamento climatico con i contributi di autorità governative, comunità scientifica e di grandi multinazionali del settore energetico.

A rappresentare Enel, Luigi Lanuzza, responsabile Storage Innovation,  relatore del panel intitolato “EGP Integrating renewable power plants with energy storage: from first pilots to new business opportunities”.

“Stiamo lavorando a un cambiamento radicale nella produzione di energia, puntando ad aumentare sempre di più la quota di rinnovabili. Per farlo dobbiamo superare quella che è la criticità principale delle risorse green, ovvero l'intermittenza e non la prevedibilità”, ha spiegato Lanuzza, aggiungendo: “Lo storage è una delle soluzioni a questa criticità. I sistemi di accumulo ci permettono di avere un serbatoio pronto all'uso e di gestire più efficacemente i flussi di energia”.

Per poter governare in modo efficace l'energia del sole e del vento, è necessario valutare e trovare la “taglia giusta” e la tecnologia più appropriata  di batteria per ogni tipo di impianto: serviranno quindi accumulatori di maggiori dimensioni per spostare grandi quantità di energia in condizioni di congestioni di rete e per gestire i picchi di produzione da generazione dei grandi parchi fotovoltaici ed eolici, o ancora per assicurare la fornitura continua di energia a villaggi off-grid, situati in zone isolate non collegate a reti di distribuzione. Applicazioni come i cosiddetti servizi ancillari, finalizzati tipicamente al controllo di frequenza o tensione di rete, richiedono invece sistemi di storage orientati alle applicazioni di potenza per avere risposte in tempi brevissimi. Infine, molto interessante il caso del progetto Retail Sudafrica, dove batterie di dimensioni più piccole, ma facilmente gestibili e dal design ricercato, sono i prodotti individuati per soddisfare le esigenze di singoli prosumer, ovvero clienti che hanno il fotovoltaico sul tetto, e che desiderano massimizzare l’autoconsumo dell’energia prodotta da tali impianti, acquisendo al contempo la capacità di essere immuni alle interruzioni della fornitura rete, che in quel paese sono programmate con cadenza settimanale.

“L'energia prodotta unendo rinnovabili e storage – aggiunge Riccardo Amoroso, responsabile Innovazione e Sostenibilità di Enel Green Power - oltre a portare vicino allo zero l'impatto ambientale, ha costi più convenienti rispetto ad altri sistemi. Queste tecnologie ci stanno permettendo di portare l'elettricità in aree remote del Sud America e dell'Africa, come dimostra il progetto di Ollagüe nel deserto dell'Atacama in Cile. Qui stiamo assicurando elettricità continua alla comunità locale non collegata alla rete di distribuzione nazionale, grazie a un impianto fotovoltaico e a un mini eolico integrati con una batteria Sodium Nickel Chloride da 752 kW e un Backup Diesel 250 kW”.

“Nei grandi impianti rinnovabili in Italia - spiega ancora Lanuzza - l'introduzione dei sistemi di storage ci sta permettendo di fornire servizi di supporto alla rete. A Catania, in Sicilia, la batteria installata (1 MW/2 MWh)  in un impianto fotovoltaico da 10 MW ci ha permesso di testarne l'utilizzo in un impianto fotovoltaico collegato alla rete di distribuzione. Il risultato più interessante è che oggi siamo in grado di azzerare errori legati alla variabilità del meteo e quindi alla previsione di produzione dell'impianto, sia pure impiegando una batteria di potenza contenuta rispetto alle dimensioni dell’impianto fotovoltaico in cui è integrata”. 

A Potenza Pietragalla, impianto eolico da 18 MW equipaggiato con batterie agli ioni di Litio da 2 MW/2 MWh, le ottime capacità in termini di velocità di risposta consentono già di poterne pre-figurare un impiego nella fornitura di servizi ancillari, da sperimentare insieme al gestore della rete di trasmissione a cui l’impianto integrato Eolico-Storage è connesso, primo in Italia.

Tutto questo si traduce nella possibilità di aumentare la generazione da fonti green, favorendo dove possibile un modello di produzione rinnovabile e distribuita. O sviluppare micro-grid, in aree remote e difficilmente raggiungibili, come stiamo facendo in Kenya integrando storage e fotovoltaico. Ma anche di incrementare offerte per il mercato retail con “taglie” di storage adatte a clienti prosumer. Tutte soluzioni in grado di aggiungere tasselli concreti al raggiungimento di quell'equilibrio richiesto dall'accordo sul clima raggiunto al Cop21 a dicembre.