Il cambiamento climatico spiegato dai ghiacciai

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Più di 1.000 chilometri percorsi tra la Terra del Fuoco e la Patagonia, con l'obbiettivo puntato sui ghiacciai del Parco Nazionale delle Torri del Paine (Cile), sulla zona del lago Argentino, sul Parco Nazionale Los Glaciares (Argentina) e sul ghiacciaio Exploradores (Cile).

È stato questo l'itinerario della spedizione Sulle Tracce dei Ghiacciai, che tra febbraio e marzo del 2016 ha portato il fotografo ed alpinista Fabiano Ventura a ripercorrere le orme del sacerdote salesiano, fotografo e cineasta Alberto Maria De Agostini, per scattare dalle stesse angolazioni e punti di ripresa le foto ai paesaggi glaciali del Sud America realizzate da De Agostini tra il 1910 e la metà degli anni ’50.

Un lavoro filologico di documentazione fotografica per permettere lo studio scientifico dei profondi segni che il tempo ed il cambiamento del clima hanno prodotto nei ghiacciai negli ultimi 60 anni. La tecnica della fotografia comparativa rappresenta oggi uno strumento fondamentale di studio, ma anche di comunicazione, per spiegare al grande pubblico le conseguenze del riscaldamento globale e le trasformazioni a cui il pianeta e l’umanità dovranno adattarsi.

Nel corso della missione, inoltre, sono stati realizzati modelli 3D del ghiacciaio Exploradores attraverso immagini acquisite da terra, da droni e da satellite. Si tratta di tecniche all’avanguardia che, per la prima volta, sono state utilizzate da ricercatori italiani: un team di ingegneri e geologi ha infatti elaborato le immagini per realizzare modelli tridimensionali dei fronti glaciali.

I modelli 3D sono stati realizzati nell’ambito del progetto scientifico GlacioVar: un programma sostenuto dal DARAS - Presidenza del Consiglio dei Ministri - con la collaborazione tra l’Area di Geodesia e Geomatica del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale dell'Università La Sapienza di Roma e il Dipartimento di Scienze della Terra Ardito Desio dell’Università Statale di Milano e l’Associazione Macromicro.

La spedizione guidata da Ventura e formata da un team di fotografi, film-maker e ricercatori è stata sostenuta da Enel Green Power - la divisione energie rinnovabili di Enel - e mercoledì 7 dicembre farà tappa a Roma, nell'headquarter del Gruppo in Viale Regina Margherita, per presentare i primi risultati.

All'incontro interverranno, oltre a Ventura, l'amministratore delegato di Enel Francesco Starace, il professor Claudio Smiraglia, coordinatore scientifico del progetto, Mattia Crespi dell'Università La Sapienza di Roma e Guglielmina Diolaiuti della Statale di Milano, responsabili scientifici del progetto GlacioVar.

L'avventura nelle Ande del 2016 fa parte del più ampio progetto Sulle Tracce dei Ghiacciai, ideato da Ventura e promosso dall'associazione no profit Macromicro, che ha già portato il fotografo in Alaska, Caucaso e Karakorum a documentare gli effetti sui ghiacciai del riscaldamento globale, confrontando gli scatti di oggi con quelli realizzati in passato da fotografi-documentaristi come Vittorio Sella, Massimo Terzano, Ardito Desio, Mor Von Dechy e Wlliam Osgood Field.

Dopo la missione nelle Ande, il progetto proseguirà nel 2017 con spedizioni sulla catena himalayana, per concludersi nel 2019 sulle Alpi.