New York, futuro sostenibile

New York, futuro sostenibile

A New York Enel protagonista dell’UN Global Compact Leaders Summit 2018 e della Climate Week, in occasione della 73esima Assemblea Generale dell’Onu

Verde speranza. Verde come l’energia pulita. Verde come la notte di New York, domenica 23 settembre, quando i più famosi edifici della Grande Mela (dall’Empire State Building al Madison Square Garden) si sono illuminati del colore simbolo della salute del pianeta per annunciare una settimana molto speciale per la città e per il futuro della Terra. Come sede delle Nazioni Unite New York è un po’ la capitale del mondo. E nell’ultima settimana di settembre gli occhi del mondo si sono rivolti verso di lei per la 73esima Assemblea Generale dell’Onu, che ha coinciso con l’UN Global Compact Leaders Summit e con la decima edizione della Climate Week, uno dei più importanti appuntamenti mondiali dedicati al clima.

 

Agenda 2030: i punti per uno sviluppo sostenibile

Se, come insegnava Steve Jobs, per guardare al futuro bisogna collegare i punti, sono molti i punti che avevano in comune questi tre eventi internazionali. Innanzitutto l’Agenda 2030 dell’Onu che, a tre anni dalla sua approvazione, rappresenta ancora la stella polare della sostenibilità nel mondo. Forse l’unica vera agenda multilaterale del pianeta, condivisa da governi, aziende e società civile, sulla quale, tuttavia, aprendo il Leaders Summit del Global Compact il Segretario Generale dell’Onu, António Guterres, ha detto che si procede “troppo lentamente”. Guterres ha lanciato un appello alle aziende e, collegando i punti, ha richiamato anche l’Accordo di Parigi sul clima: “Voi avete il ruolo di mobilitare la società. Il climate change è la questione più importante del nostro tempo, ma in molte parti del mondo i governi non fanno abbastanza, imprese e società civile devono incalzarli. Dobbiamo muoverci più velocemente di come stiamo facendo altrimenti le conseguenze saranno devastanti”.

Un tema - quello del ruolo centrale delle aziende - affrontato la sera prima nell’incontro con il Board del Global Compact, presieduto da Guterres, al quale ha partecipato anche il CEO e General Manager di Enel, Francesco Starace, che lo scorso giugno è stato nominato nel Board per un secondo mandato (2018-2021).

Lanciato nel 2000, il Global Compact rappresenta la più ampia iniziativa per promuovere un’economia globale sostenibile che coinvolga le aziende. Ne fanno parte 9500 società da 160 Paesi. Quest’anno il nostro Gruppo, entrato nel 2004, ha ricevuto anche il riconoscimento di azienda LEAD “per aver dimostrato un impegno costante verso il Global Compact delle Nazioni Unite e i suoi dieci principi per un business responsabile”.

 

Obiettivi di sviluppo sostenibile: la climate action per la pace

Francesco Starace ha partecipato al Summit del Segretario Generale Onu sull’Innovazione Finanziaria e al Forum del settore privato del Leaders Summit dove uno dei panel è stato dedicato al tema della pace, a 100 anni dalla nascita di Nelson Mandela, ricordato a New York dal presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa e dal nipote Ndaba Mandela. La pace non è solo uno dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu (il 16esimo), ma è collegato a molti altri, anche al numero 13, quello sulla climate action, visto che - come è stato ricordato - tra gli effetti del global warming ci sono anche migrazioni e carestie. Non con la filantropia, dunque, ma con le loro azioni di sostenibilità e di creazione di valore condiviso le aziende diventano in qualche modo promotrici di pace.

In un altro appuntamento del Leaders Summit, il CEO Roundtable, presieduto dalla Vice Segretario Generale ONU, Amina Mohammed, si è discusso di diritti umani e disuguaglianze con esponenti del mondo economico, politico e sociale, tra i quali Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power.

 

Climate change: guardando a Parigi 2015

Che la sostenibilità sia entrata ormai a far parte della strategia di business di molte multinazionali lo si è capito anche nel corso della cerimonia di apertura della Climate Week (24-30 settembre). L’evento viene organizzato ogni anno dalla organizzazione non profit The Climate Group, in coordinamento con l’Onu e la città di New York. Quest’anno la parola d’ordine era quella di “accelerare la decarbonizzazione” per raggiungere gli obiettivi di Parigi 2015. La partenza è stata incoraggiante. Il Governatore della California, Jerry Brown, ha annunciato che il suo Stato raggiungerà il 60 per cento da energie rinnovabili entro il 2030 e il 100 per cento entro il 2045. Il Primo ministro della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, ha promesso il 100 per cento di rinnovabili entro il 2050 e annunciato 300 miliardi di dollari di investimenti in progetti di sostenibilità per il Pacifico, mentre il Presidente del Perù, Martín Vizcarra, ha detto che il suo Paese ha recepito subito con una legge gli obiettivi dell’Accordo di Parigi definendolo “un impegno morale”.

Jovenal Moïse, presidente di uno dei Paesi più colpiti dagli effetti del global warming, la Repubblica di Haiti, ha scelto il palco della Climate Week per lanciare un appello a investitori e venture capitalist: “Put your money where your mouth is”.

 

L’anno dell’energia elettrica

Da appassionato di bicicletta, il CEO del nostro Gruppo Francesco Starace ha usato la metafora del ciclista per invitare all’ottimismo. Durante una scalata in montagna - ha spiegato - non si deve mai guardare la vetta, solo la prossima curva: quando si arriva in alto si può guardare la strada fatta. In questi dieci anni i progressi sono stati tanti: basti pensare alla crescita esponenziale delle rinnovabili. Francesco Starace ha spiegato perché, grazie alla tecnologia digitale e ai progressi nella scienza dei materiali, il costo dell’energia sia crollato e stia aumentando l’utilizzo dell’energia elettrica anche in nuovi ambiti. Secondo la IEA (International Energy Agency) il 2018 è l’anno dell’elettricità: se la domanda di energia è in crescita, quella di energia rinnovabile è cresciuta doppiamente.

 

“Facendo leva sulla crescente competitività delle rinnovabili e sullo sviluppo dei sistemi di accumulo, l’elettricità può portare a una riduzione dei gas a effetto serra in alcuni settori in cui la decarbonizzazione è spesso più difficile, come l’industria pesante, i trasporti, il riscaldamento e il raffreddamento. Una più profonda penetrazione dell’elettricità nei consumi finali sarà il vero giro di boa per rendere veramente pulite le nostre economie”
Francesco Starace, CEO e General Manager di Enel

 

Molto ambiziosi gli obiettivi di decarbonizzazione annunciati a New York dalle aziende. Brad Smith, presidente di Microsoft, ha parlato di emissioni zero entro il 2040 e annunciato il programma AI for Earth che impegnerà la tecnologia del Gruppo su clima, acqua, agricoltura e biodiversità: “Possiamo costruire una rivoluzione industriale migliore”.

Anche Stephen Badger, chairman della Mars, la multinazionale dei dolci, ha parlato di completa decarbonizzazione entro il 2040 e ribadito l’annuncio fatto l’anno scorso di 1 miliardo di dollari di investimento in progetti di sostenibilità. Jens Birgersson, CEO di Rockwool Group, ha insistito sul tema dell’efficienza energetica, mentre Yoshinori Yamashita, CEO di Ricoh, che produce stampanti in tutto il mondo, ha ricordato la tripla dichiarazione d’amore del fondatore del Gruppo, Kiyoshi Ichimura: amore per i propri vicini, amore per il proprio lavoro e amore per il pianeta. Era il 1936 e già si guardava al futuro collegando i punti.