Covid-19, la nostra risposta

Covid-19, la nostra risposta

Metà delle nostre persone in tutto il mondo lavora in smart working e abbiamo introdotto per primi una polizza assicurativa aggiuntiva.

Quando questa pandemia sarà ormai uscita dalle nostre vite per entrare nei libri di storia potremo guardarci indietro e ripensare a quello che abbiamo vissuto nei giorni dell’emergenza. Lo faremo singolarmente e lo faremo di certo noi di Enel, come Gruppo. Con la consapevolezza di aver messo tutto il nostro impegno per tutelare la salute di tutti, a partire dalle nostre persone.

 

Ancora più smart

“Circa la metà di noi lavorerà in smart working e l’altra metà lo farà nei nostri impianti e sulle nostre reti con nuove modalità operative”. Erano i primi giorni di marzo quando la Presidente Patrizia Grieco e l’AD Francesco Starace hanno inviato un messaggio alle 68mila persone del Gruppo in 32 Paesi del mondo.

Lo smart working non era una novità per Enel che l’aveva introdotto già nel 2016. Però non era mai stato applicato su una scala così ampia e globale. E “per tutto il tempo necessario seguendo l'evoluzione che questa pandemia avrà in tutto il mondo”.

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Oggi lavora a distanza il 55% dei nostri colleghi per un totale di oltre 37mila persone. Nei Paesi in cui siamo presenti il numero di persone in smart working ogni giorno è aumentato di oltre 13 volte. Il percorso di digitalizzazione che abbiamo avviato da tempo ci ha aiutato a non farci trovare impreparati. Così abbiamo potuto dirottare facilmente tutte le riunioni e i corsi di formazione verso modalità a distanza.

 

Ricordiamo i valori fondamentali che contano oggi più che mai: fiducia, responsabilità, innovazione e proattività ci tengono uniti, anche se fisicamente separati, nel nostro compito di fornire un servizio essenziale ai paesi che amiamo

Patrizia Grieco, Presidente di Enel, e Francesco Starace, AD e Direttore Generale

 

Naturalmente sono escluse dallo smart working le attività sul campo che assicurano la produzione e la distribuzione dell’energia: tutte queste attività necessarie si svolgono seguendo le misure di sicurezza più stringenti. Abbiamo inoltre eliminato tutte le trasferte non indispensabili. Perché il nostro obiettivo, come ricorda il messaggio della Presidente e dell’AD, è “ridurre al minimo i rischi legati al coronavirus”. Per questo è stata creata una task force globale coadiuvata da task force locali attive in ciascun Paese di presenza Enel.

Per lo stesso motivo forniamo regolarmente informazioni e raccomandazioni sui rischi legati alla Covid-19: dalle norme igienico-sanitarie su come usare correttamente i dispositivi di protezione personale e ridurre i pericoli di contagio fino ai consigli su come evitare di cadere nei tentativi di phishing che si sono moltiplicati approfittando dello stato di ansia in cui vive la popolazione.

Proprio per la serenità delle nostre persone abbiamo attivato anche un servizio di assistenza psicologica da remoto con un numero verde dedicato, a cui si può accedere anche restando anonimi e che può trasformarsi anche in un percorso terapeutico prolungato. Lanciata in Italia, l’iniziativa sarà estesa anche in altri Paesi.

 

Un’assicurazione in più e la banca delle ferie

Se c’è una cosa su cui noi di Enel non ci siamo mai stancati di insistere è l’innovazione. L’allenamento ha funzionato: lo spirito innovativo, chiamato adesso a intervenire in una situazione inedita, ci ha consentito di trovare soluzioni originali.

Per tutti i colleghi, in tutto il mondo, abbiamo stipulato una polizza in caso di ricovero per il coronavirus, che garantirà un’indennità aggiuntiva rispetto a tutte le altre forme di assistenza sanitaria già previste: è il primo intervento assicurativo di questo tipo al mondo, elaborato specificamente per il Gruppo Enel.

Per chi ha mansioni non gestibili in regime di smart working, ma è impegnato in attività al momento sospese o ridotte, abbiamo pensato anche a un’altra possibilità, altrettanto innovativa, che abbiamo lanciato in Italia, attraverso un accordo con le sigle sindacali: abbiamo istituito una “banca delle ferie” con la quale, in un’ottica solidaristica, tutti i dipendenti – dai top manager al personale operativo - potranno donare una o più giornate di ferie ai colleghi per ridurre le ore di straordinario che saranno necessarie a coprire le ore di permesso utilizzate in questo periodo.

 

La nostra resilienza

In Italia, da qualche giorno, le nostre centrali elettriche e le nostre sedi principali sono illuminate con i colori della bandiera: verde, bianco e rosso. Un gesto simbolico per dire che siamo vicini al Paese dove siamo nati quasi sessant’anni fa, che sta pagando un prezzo molto alto all’emergenza sanitaria. Ma anche un modo per ricordare l’importanza di garantire la produzione e fornitura di energia a tutti in un momento tanto delicato.

L’emergenza ha rappresentato anche un test di resilienza per le nostre reti digitali. Milioni di persone che si incontrano e si scambiano dati in streaming rappresentano una sfida anche per un Gruppo che da tempo sta investendo nella digitalizzazione dei processi. Da un anno la nostra azienda è full cloud e questo sta aiutando ad affrontare lo stress di una rete sulla quale ci scambiamo molti più dati. “Per fare un esempio, in un mese solo il numero degli stream audio su Microsoft Teams, la piattaforma che utilizziamo in azienda, è aumentato di quattro volte, ma la rete ha retto” racconta Bruno Bianchini, responsabile Operations dell’unità Global Digital Solutions. La crisi sta diventando un’opportunità per crescere in fretta.

 

“Tutti, più o meno consciamente, stiamo facendo un corso intensivo di digitalizzazione e stiamo imparando molte cose sul nostro lavoro e sulle possibilità di essere più efficienti grazie alla tecnologia. Stiamo facendo un salto in avanti di 2 o 3 anni come rapporto con il digitale”

Francesco Starace, AD e Direttore Generale di Enel

 

Anche le control room che gestiscono il rapporto con i clienti in ogni Paese si sono dovute rapidamente riorganizzare per riconvertire il lavoro dei negozi e contact center sul territorio: in Italia, per esempio, 650 colleghi che lavoravano all’esterno si sono resi disponibili per rispondere ai clienti da remoto, al telefono e via email.

 

Ma la priorità è l’emergenza sanitaria

Naturalmente la priorità sono le richieste che arrivano dalle strutture in prima linea per l’emergenza sanitaria.

In tutta Italia Enel Cuore onlus ha aiutato le strutture sanitarie e la Protezione civile nella creazione di nuovi posti letto e l’acquisto delle apparecchiature necessarie. “Siamo una multinazionale italiana con forti radici nel territorio che fa della sostenibilità l’architrave della sua strategia. - ha spiegato la Presidente di Enel e di Enel Cuore Patrizia Grieco - È quindi del tutto naturale, ma al contempo doveroso per la nostra società, aiutare i territori dove operiamo e le comunità con cui lavoriamo ogni giorno”.

“Proteggiamo i nostri eroi” (#ProtegeaNuestrosHeroes) è il nome della campagna per aiutare medici e infermieri in Spagna, un altro Paese in trincea nella lotta contro la pandemia. La nostra controllata Endesa ha acquistato materiale sanitario (equipaggiamento protettivo per il personale, respiratori e farmaci) oltre a offrire condizioni speciali di fornitura di energia per ospedali e hotel medicalizzati.

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Uno sforzo straordinario che si aggiunge all’impegno dei tanti volontari Enel che in tutto il mondo hanno deciso di prestare il proprio tempo per impegnarsi in prima linea. Come i colleghi di Milano impegnati nel progetto Illuminiamo le Tavole per la raccolta e la consegna con auto elettriche di beni alimentari per famiglie in difficoltà. Ma anche i tanti colleghi che hanno deciso di donare il sangue in tutto il mondo rispondendo all’invito rivolto dal nostro Gruppo. La crisi sanitaria ha provocato un crollo delle scorte: donare il sangue resta una delle poche ragioni per uscire di casa e aiutare concretamente chi sta soffrendo. Siamo un Gruppo globale, ci incontriamo a distanza, ma in un momento come questo nessuno di noi, nel proprio Paese, può permettersi di dimenticare chi gli sta vicino.