Le persone al centro: Enel lancia una rete di Gestori di Cuore dedicata ai malati cronici

Le persone al centro: Enel lancia una rete di Gestori di Cuore dedicata ai malati cronici

Enel ha lanciato recentemente un nuovo programma destinato ai malati cronici, animato da volontari scelti tra le fila dei People Business Partner e formati da una serie di esperti.

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Gestori di cuore è stata la scelta di dare a chi soffre un riferimento per il suo percorso. Si soffre per tanti motivi. Si può soffrire per pochi giorni, si può avere una cronicità: non ci si deve nascondere.
Le malattie croniche sono patologie spesso invisibili: non si trasmettono da una persona all’altra e generalmente hanno una lunga durata e una progressione lenta. Secondo la stima dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute, oggi, in Italia, si contano ben 24 milioni di malati cronici.

In molti casi, i malati cronici per timore o anche per semplice pudore, preferiscono evitare di parlarne apertamente. Farlo, invece, può aiutare a migliorare la propria condizione al lavoro.

Proprio per questo, il Gruppo Enel ha lanciato il progetto MaCro@Work Caring Program, con il quale ha creato una rete di Gestori di Cuore per offrire sostegno e ascolto empatico ai colleghi che si trovano a dover affrontare una malattia cronica, con l’obiettivo di rendere l’ambiente di lavoro ancor più inclusivo per tutti.

Il gestore è a disposizione: un consiglio professionale, un consiglio personale, mettere in contatto le persone che hanno voglia di aprirsi. La medicina, in questo caso, è lo stare insieme. Non si tratta di violare la privacy, né di mettere a nudo un momento di disagio sanitario. La prospettiva non è quella di chi sente di doversi nascondere rispetto a una difficoltà ma quella di sapere che siamo tutti vulnerabili, e che insieme ci si può sentire invece utili e curati, non con le medicine ma con l’attenzione e l’accoglienza che arrivano all’anima.

Il programma prende spunto dai risultati di una ricerca interaziendale a cui Enel ha aderito e di un’indagine interna che ha interessato oltre 6 mila persone coinvolte, direttamente o indirettamente, da una malattia cronica. Per ora, il servizio è attivo per i dipendenti di Enel in Italia, con una rete di 15 Gestori di Cuore, e si prevede una prossima estensione anche agli altri paesi in cui il Gruppo opera.

“Bisogna abbattere la paura di parlare, e anche il pregiudizio, è quello il primo passo”, spiega Elisabetta Capani, responsabile del MaCro@Work Caring Program, e lei stessa malata cronica. “Passiamo al lavoro la maggior parte del nostro tempo, dunque la nostra salute è importante. Non solo per le persone, ma anche per l’organizzazione. Per questo, bisogna dare a tutti la possibilità di essere se stessi e di migliorare la conciliazione tra lavoro e vita privata”.

Non è un caso, probabilmente, che questo progetto sia partito durante la pandemia. Il lockdown ha messo a dura prova la necessità di relazione di tutti, ha portato molte persone a riflettere sulle priorità della vita, a pensare in un modo diverso alle cose. “Il bisogno di aiutarsi, di sostenersi in questo periodo ha messo in luce le nostre possibili fragilità”, dice ancora Elisabetta Capani.

Quella dei Gestori, che provengono dalle fila dei People Business Partner, è stata una scelta volontaria, sostenuta da una forte motivazione personale. Il Gestore - che ha ricevuto una formazione specifica nei mesi scorsi grazie a incontri con esperti del settore - non è uno psicologo, né un medico o un coach. È un consulente capace di comprendere i risvolti emotivi che la malattia può avere sulle persone, al quale rivolgersi per avere ascolto e tutte le informazioni utili per gestire in azienda una patologia cronica, sia dal punto di vista pratico sia da quello relazionale, per bilanciare al meglio tempi e modalità di lavoro e di vita, senza rinunciare alla carriera e alle soddisfazioni professionali. Non è a disposizione soltanto delle persone con patologie croniche, ma anche di dipendenti che vivono una situazione di questo tipo in famiglia, di colleghi e anche di responsabili di malati cronici.

Molti dei Gestori di Cuore hanno un’esperienza diretta o indiretta con le malattie croniche. È il caso di Marisa Strangis, Head of People Business Partner Market Italy. “Quando è stato lanciato il progetto, ho deciso subito di partecipare. Essere Gestori di Cuore è un’opportunità per essere ancora più vicini alle persone attraverso un caring sempre più mirato... Diamo voce ai colleghi e siamo il loro tramite con l’organizzazione”, dice. “I colleghi hanno bisogno di ascolto, di sapere che l’azienda c’è”.

Altri, come Tullia Allegrini, People Business Partner Staff and Services Italy, hanno visto il potenziale del progetto. “Sono rimasta completamente affascinata dalla presentazione del progetto, al punto che mi sono candidata quando ancora la spiegazione non era finita. E poi, si è creato un bellissimo gruppo di lavoro, siamo tutti motivati e orgogliosi di far parte di questo progetto”.

Anche se sono diventati operativi da poco tempo, i Gestori di Cuore hanno iniziato a riunirsi tutte le settimane, per confrontarsi sull’esperienza, sulle proprie reazioni, sugli strumenti a disposizione, e sulle relazioni con le persone con cui sono entrati in contatto, dice Paolo Castignoli, People Business Partner Virtual Channels and MKT Operations, perché si tratta di un lavoro che coinvolge moltissimo la sfera personale, ed è importante che chi lo fa non si senta solo. “Serve una grande attenzione verso le persone, bisogna guardarle bene negli occhi”.

“Enel sta davvero mettendo al centro le persone, e con questo programma diamo un ulteriore segnale ai colleghi”, aggiunge Paolo. “Negli incontri che ho avuto finora, ho trovato persone con situazioni particolari, che all’inizio mostravano preoccupazione. Ma alla fine ci siamo lasciati col sorriso, perché essere ascoltati è importante”.

“Il mio primo contatto è stato con una collega che avevo già incrociato in azienda, e che era seguita da un altro People Business Partner”, racconta invece Simona Cavacini, People Business Partner Innovability and Communications. “Abbiamo parlato per un po’ e mi ha spiegato la sua patologia. Per svolgere questo compito, occorre facilitare, mettere a proprio agio gli interlocutori, ascoltare quali sono i loro bisogni, secondo i loro tempi”.

“Abbiamo appena iniziato, ma sono sicura che con questo progetto si andrà lontano”, dice ancora Simona. “Sono contenta e orgogliosa, il mio bilancio è super positivo, e anche quello dei colleghi con cui parlo. Il numero delle persone che vogliono entrare in contatto con i Gestori di Cuore sta aumentando, ed è un arricchimento anche per noi: quelle che ci raccontano sono storie importanti, che vanno oltre le emozioni che possono suscitare”.

Come si può entrare in contatto con un Gestore di Cuore? Attraverso l’intranet aziendale, dove, oltre alle informazioni specifiche sulle malattie croniche e agli strumenti, è possibile consultare le schede di presentazione di tutti i volontari, accompagnati da un video. Si può chiedere un incontro conoscitivo, durante il quale il Gestore illustrerà i contenuti del ruolo, i servizi attivi e la procedura di accesso, nonché le modalità degli eventuali "incontri" successivi. Tutte le informazioni, i dati e le richieste formulate al Gestore di Cuore sono coperte da riservatezza e possono essere condivise esclusivamente previa autorizzazione.