Come realizzare il piano REPowerEU

A word from Simone Mori

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È innegabile che la situazione in Ucraina abbia rappresentato un campanello d’allarme per il settore energetico europeo. La crisi ha evidenziato l’eccessiva dipendenza dal gas russo e la Commissione Europea ha agito tempestivamente, presentando una strategia alternativa con il piano REPowerEU.

La crisi ha rivelato la volatilità dei prezzi dell’energia e la fragilità di un sistema in cui la nostra sicurezza energetica dipende da altri Paesi. La guerra o le crisi geopolitiche possono causare rapidamente un’interruzione della catena di fornitura. Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere: la crisi petrolifera degli anni Settanta, ad esempio, vide l’Arabia Saudita e altri produttori di petrolio imporre un embargo a diverse nazioni occidentali come ritorsione per il loro sostegno a Israele nella guerra dello Yom Kippur. Ne conseguì un massiccio aumento dei prezzi del petrolio, che fu descritto come “il primo shock petrolifero”. La situazione in Ucraina dimostra ancora una volta che un sistema energetico fondato sui combustibili fossili è più suscettibile agli effetti di una crisi internazionale. Un sistema basato su fonti energetiche rinnovabili maggiormente locali, invece, è più sostenibile, più resiliente e più stabile. È un obiettivo per il quale noi di Enel lavoriamo da molti anni, e non solo in Europa.

Orientandosi verso le fonti di energia rinnovabile, l’Europa, e il mondo in generale, possono raggiungere un obiettivo più importante e a lungo termine, ovvero affrontare la crisi climatica. Nonostante le tristi circostanze alla sua origine, il piano REPowerEU rappresenta una straordinaria opportunità per accelerare un processo importante. E noi di Enel abbiamo molte idee per realizzarlo in modo efficace.

 

Investire per risparmiare

Sebbene l’Europa avrebbe dovuto affrontare la questione relativa al sistema energetico già molti anni fa, il piano REPowerEU rappresenta un passo nella giusta direzione. Richiederà un investimento aggiuntivo di 210 miliardi di euro di qui al 2027. Secondo la Commissione Europea, la dipendenza dal gas russo costa ai contribuenti europei 100 miliardi di euro all’anno. Si tratta di “fare i conti”: se la nostra dipendenza finirà entro il 2030 - e questo è l’obiettivo del piano - allora il risparmio sarà enorme. Come non ci stanchiamo mai di ripetere in Enel, le energie rinnovabili sono vantaggiose per l’economia e per l’ambiente.

Il piano REPowerEU intende migliorare lo scenario promuovendo l’efficienza energetica, la diversificazione delle forniture e la sostituzione dei combustibili fossili con le energie rinnovabili nelle abitazioni, nell’industria e nella produzione di energia. Il piano fissa obiettivi energetici più ambiziosi di quelli presentati nel piano di ripresa e resilienza post-Covid e nel pacchetto Fit for 55 dello scorso anno, scaturito dal Green New Deal europeo. “Fit for 55” si prefiggeva di ridurre le emissioni di gas serra nella UE del 55% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030. Il piano prevedeva inoltre che le energie rinnovabili rappresentassero il 40% della produzione energetica entro la stessa scadenza. Con il piano REPowerEU, questa cifra è stata portata al 45%.

Per quanto riguarda il fabbisogno energetico domestico, il piano promuove l’uso di pannelli solari sui tetti e di pompe di calore all’interno degli edifici (l’obiettivo è raddoppiarne il tasso di diffusione). Prevede inoltre una serie di incentivi per il risparmio energetico: tra questi, aliquote IVA ridotte su sistemi di riscaldamento, isolamento degli edifici, elettrodomestici e prodotti ad alta efficienza energetica. Per quanto riguarda la decarbonizzazione dell’industria, ci si concentrerà sullo sviluppo dell’idrogeno verde, altro settore in cui Enel è attiva.

 

Immagazzinare energia e modernizzare la rete

Un problema cruciale legato alle energie rinnovabili, la cui fornitura può essere intermittente, è rappresentato dallo stoccaggio. Perché un sistema efficace di stoccaggio dell’energia in batteria (BESS, Battery Energy Storage System) è fondamentale per la transizione energetica. A questo proposito, stiamo lavorando a una serie di progetti interessanti. Melilla, una città spagnola situata sulla costa marocchina, è un ottimo esempio. Melilla non è collegata alla rete elettrica della Spagna continentale e dispone quindi di una propria centrale elettrica. Per garantirne la stabilità, abbiamo creato un sistema di stoccaggio utilizzando batterie di auto elettriche Nissan Leaf “di seconda vita”. Questo tipo di sistema potrebbe contribuire a risolvere una delle più grandi problematiche legate alla transizione energetica: come smaltire i milioni di batterie per auto che verranno prodotte con il passaggio del mondo ai veicoli elettrici. È un esempio di economia circolare, un elemento essenziale della transizione energetica. Enel si impegna a fondo anche in un altro settore cruciale: la modernizzazione e la digitalizzazione dell’infrastruttura di rete. Vogliamo garantire un servizio di alta qualità, accessibile e affidabile attraverso una rete efficiente e digitalizzata, consentendo così uno stile di vita più sostenibile attraverso l’uso dell’elettricità. L’anno scorso abbiamo persino creato una società specializzata, Gridspertise, che si occuperà di migliorare le reti energetiche in tutto il mondo.

 

Meno scartoffie, per favore!

Il punto più importante del piano REPowerEU è probabilmente la rapida diffusione delle fonti di energia rinnovabile, quali l’energia eolica e solare. Qui possiamo condividere un’altra lezione che abbiamo appreso: il principale ostacolo non è rappresentato dalla tecnologia, che esiste già, bensì dalla burocrazia. Il tempo medio necessario per l’approvazione di un parco eolico in Europa è tra i cinque e i sei anni, mentre quello per un impianto solare è tra i due e i tre anni. Questa situazione deve chiaramente cambiare e REPowerEU propone una modifica della Direttiva sulle energie rinnovabili (RED II). L’emendamento prevede che i Paesi definiscano delle “aree strategiche” per le energie rinnovabili, all’interno delle quali i nuovi progetti dovrebbero essere autorizzati entro un anno. Velocizzare il processo di autorizzazione contribuirà ad accelerare la transizione verso le fonti energetiche rinnovabili.

 

Here comes the Sun

Una volta creato un settore energetico decarbonizzato, dobbiamo estendere i relativi benefici ambientali ad altri settori. La Strategia solare della UE, che prevede il raddoppio della capacità fotovoltaica entro il 2025 e l’installazione di 600 GW entro il 2030, e l’Iniziativa dei tetti fotovoltaici, che prevede l’obbligo legale di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici e commerciali e sui nuovi edifici residenziali, segnano ulteriori passi nella giusta direzione.

Enel Green Power sarà certamente pronta quando la domanda di pannelli fotovoltaici aumenterà. Abbiamo recentemente firmato un accordo con la Commissione Europea per trasformare lo stabilimento 3Sun di Catania (nella “Etna Valley” ad alta tecnologia della Sicilia) in una Gigafactory, che diventerà pienamente operativa entro luglio 2024. Non solo la produzione aumenterà di quindici volte, ma si stima che creerà un migliaio di nuovi posti di lavoro nel territorio. Si tratta di un ottimo esempio di come potrebbe essere il futuro dell’industria energetica: un mondo sano dal punto di vista ambientale, economicamente florido e politicamente stabile. Tutto ciò sarà possibile, una volta superata la nostra dipendenza dai combustibili fossili.