Mobilità elettrica, Enel first mover

La sperimentazione del V2G in anticipo sugli altri, un piano nazionale per le colonnine di ricarica, la nascita della nuova unità E-Mobility dedicata al settore, il bando europeo per l’infrastruttura sull’autostrada Italia-Austria.

Gli osservatori del settore lo ripetono da un po’ di tempo: i tempi sono maturi, il business della mobilità elettrica potrebbe esplodere già nei prossimi anni.

Enel è pronta. Basta rileggere le scelte del Gruppo negli ultimi anni per capire che lo sviluppo di tecnologie innovative per l’e-mobility rappresenta non solo un elemento chiave della strategia, ma una scommessa da first mover resa possibile da una serie di impegni concreti. Eccoli.

In Italia grazie a Enel esistono circa 900 colonnine di ricarica pubbliche, in aggiunta alle 1800 installate presso privati, e in autunno il Gruppo definirà un piano nazionale che consentirà di coprire ulteriori porzioni di territorio del Paese nei prossimi anni. La creazione di una rete capillare per effettuare la ricarica è infatti una delle chiavi del successo di questa rivoluzione nel settore dei trasporti. Attraverso partnership con big dell'automotive, startup e centri di ricerca, Enel sta lavorando alla realizzazione di sistemi e servizi di ricarica semplici e veloci per favorirne la diffusione su larga scala.

A conferma della centralità della mobilità elettrica nella strategia del Gruppo è nata a maggio una nuova linea di business globale denominata e-Solutions, guidata da Francesco Venturini, lanciata per capitalizzare la trasformazione dell'industria energetica esplorando le opportunità nelle aree delle nuove tecnologie. Una delle 4 aree primarie di interesse è proprio la e-mobility, insieme con le soluzioni E-Home & Consumer, l’E-City e l’E-Industries. Queste 4 aree rappresentano significative opportunità di business se si sfrutta l'evoluzione dirompente della tecnologia per creare valore in un’epoca di cambiamenti profondi e trasformazioni nei vari settori industriali. E-Solutions sta lavorando al piano nazionale per le infrastrutture di ricarica che sarà pronto nei prossimi mesi, con una previsione di avvio delle prime installazioni in autunno.

Un tassello per lo sviluppo di tale piano infrastrutturale è sicuramente rappresentato dal progetto Eva+, acronimo che sta per Electric Vehicles Arteries. Questo progetto è finanziato dalla Commissione europea e prevede l’installazione di stazioni di ricarica lungo i corridoi autostradali che attraversano Italia e Austria. Attualmente si sta procedendo alle attività preparatorie all'implementazione dell'infrastruttura con colonnine state of the art technology. Lo stesso standard è attualmente utilizzato in tutte le autostrade europee. Il progetto EVA+, co-finanziato dall’Unione Europea, è stato promosso da  Enel insieme  alle case automobilistiche Nissan, Renault, BMW e Volkswagen e alla utility austriaca Verbund, con la quale si definiscono criteri e si monitorano le evoluzioni tecnologiche. È in base a tali presupposti che, entro il 30 settembre, prevediamo di installare le prime trenta colonnine lungo il corridoio autostradale.

Il modello proposto da Enel nell’accordo prevede che il cliente sia libero di pagare la ricarica che effettua:

  • tramite app, con carta di credito o cash (nel caso in cui non abbia alcun contratto già stipulato con un service provider),

  • con il suo contratto che può aver stipulato con qualsiasi service provider.

Tale importante impegno non ci distoglie però dal guardare più in là nel futuro. Un altro obiettivo concreto di Enel è infatti a questo proposito la sperimentazione del Vehicle to Grid (V2G), una nuova tecnologia che trasforma l’auto in una batteria mobile. Enel l’ha lanciata commercialmente in Danimarca lo scorso anno ad agosto e, successivamente, ha avviato test nel Regno Unito e per ultimo ad aprile di quest’anno in Francia e Germania, con due ulteriori progetti. Ora le prime infrastrutture di ricarica per auto V2G arrivano anche in Italia, grazie a un progetto pilota di car sharing elettrico aziendale a servizio dell’IIT di Genova, sviluppato da Enel Energia in partnership con Nissan Italia. Grazie al V2G, l’e-car si trasforma in una batteria che interagisce in modo intelligente con la rete elettrica, consentendone tra l’altro la stabilizzazione favorendo inoltre l’integrazione di energia prodotta da rinnovabili: l’auto può infatti accumulare energia negli orari di minor picco dei consumi e restituire eventuali quantitativi in eccesso.

Un altro importante aspetto dell’approccio Enel per la mobilità elettrica riguarda le collaborazioni con il mondo esterno. È infatti anche attraverso le partnership con fondazioni e centri di ricerca che Enel (e in particolare Enel Foundation) si propone di tracciare gli scenari della mobilità elettrica del futuro, in Italia, in Europa e nel mondo. Di qui gli studi con il Politecnico di Milano, con il CERTeT dell’Università Bocconi, le collaborazioni con l’Aspen Institute e con la fondazione Symbola, il cui rapporto sulle 100 storie di successo della mobilità elettrica in Italia è stato presentato anche a Bruxelles.

Infine, Enel è anche global power partner della Formula E, la competizione mondiale dedicata alle monoposto elettriche che rappresenta anche un laboratorio di avanguardia sulla mobilità elettrica del futuro. In questo caso installiamo tecnologie digitali intelligenti che permettono di controllare ogni consumo all’interno del circus e alimentiamo con energie rinnovabili le monoposto, i box delle scuderie e gli spazi del circuito. L'obiettivo è trasformare gli ePrix in eventi totalmente CO2 neutral. Un assaggio delle città del futuro.